Accesso:
Da Forno Alpi Graie salire fino al Santuario e uscire dalla cancellata perimetrale (richiudendo il cancello) imboccando una ripida traccia (cartello per Leitosa) che rimonta le balze rocciose che sovrastano la costruzione religiosa (ometti, bollini di vernice rossa, e bande di plastica). Seguire orizzontalmente la traccia, rimontare una pietraia e poi piegare a destra lungo una vaga pista che si porta alla base del secondo salto della “Cascata del Mulinello”, tra blocchi di frana. Superare una zona con fitti ontani e poi una riva franosa (cautela), continuando per traccia non sempre visibile ma facilmente intuibile. Giungere sul margine di un esposto spalto roccioso, che domina il canale valanghivo sovrastante il masso di “Nosferatu” sul fondo del vallone di Sea. Scendere nel canalone (freccia di vernice rossa su masso) e risalire lungo una cengia alla base della “Parete del Nano” (freccia di venice rosa), salire quindi lungo la rampa tra gli ontani che occludono alquanto la traccia, e uscire in una zona più aperta entrando nel primo vallone sospeso della Leitosa ( a destra la profonda incisione della cascata “Sputa spettro gully” e la “Parete degli Hobbit”. Risalire in direzione est (ometti)e raggiungere il Gias Leitosa Primo. Scendere quindi per bella mulattiera lastricata alla base della Cresta della Cittadella e, quando la traccia si perde, scendere al meglio nel canale roccioso (valanghivo) che dà accesso al secondo vallone di Leitosa. Qui occorre fare attenzione a rimontare le fasce rocciose che ne caratterizzano il fianco sx idrografico, guadagnando l’antica morena vegetata. Si procede tra i fitti ontani fino a raggiungere un secondo canale – impluvio, oltre il quale si risale al Gias Leitosa secondo. Risalire ancora fino alla cresta che costituisce una propaggine occidentale del complesso del Torrione del Gallo, superarne l’estremità ed entrare nel severo bacino ubicato ai piedi della parete NO della Leitosa 2870 m (pericolo valanghe). Puntare al centro della parete e risalire alla base della cascata (ore 2 da Forno Alpi Graie).
L1: salire al centro il fronte della colata largo ma con pochissimo ghiaccio, 75/80° 60 m
L2: la colata si restinge ed entra in una sorta di diedro con ghiaccio più spesso, 70° con muretto di 90°
L3: la cascata abbatte decisamente ma offre divertenti muretti fino a 90°; 50 m
Discesa: Dall’uscita, individuare in direzione SO una rampa detritica discedente. Percorrerla con attenzione e reperire una calata su blocchi accatastati (cordoni e maillon lasciati) 50 m
Scendere sulla terrazza sottostante e individuare una seconsa calata (chiodo con clessidre e cordone rosso). Calare ancora 25 m e atterrare in un canalino che si discende disarrampicando per 20 m (ancoraggi possibili), toccando la base della parete.
- Cartografia:
- IGC serie Monti 103