Materiale necessario: prevedere un set di 17 rinvii (unicamente per L6) di cui almeno un paio allungati per evitare gli attriti dovuti alle divagazioni dell’itinerario. La spittatura ravvicinata talvolta può far optare per il non moschettonaggio di tutti gli spit.
Qui parte in piano un sentiero che punta verso il Monte Bianco, quasi sempre acquitrinoso, in mezzo all’erba. Alla prima deviazione tenere la dx in lieve salita per arrivare poco dopo in piano al bordo della falesia dove partono le doppie Plein Gaz.
Discesa in 5 lunghe doppie a piombo.
Tempi di accesso:
- 10 minuti dal parcheggio
- un'ora se si lascia l'auto all'inizio della sterrata
L1: 6b
L2: 6b+
L3: 6b
L4: 6b+
Trasferimento con pendolo a sinistra su corda statica in buono stato
L5: 7b, relativamente facile fino all’imbuto che impegna subito con scalata fisica su prese piatte e rovesce (alcune rimaneggiate); a forza di incastri in un diedro si guadagna a fatica la sosta.
L6: 7b+ primo impegnativo traverso con passo di blocco, secondo traverso tecnico e di equilibrio e lungo viaggio su un mare di calcare a gocce. Spittatura ravvicinata per la salita in A0.
L7: 7a+, severo tiro di continuità su prese piccole e nette con pochissimi riposi nella seconda metà.
L8: 7b, tiro fisico su grigio calcare talvolta polveroso con ribaltamento fisico all’interno di un diedro, cui segue una sezione a gradini svasi; più facile nel finale ma con uscita in catena non scontata.
L9: 6b, tecnico e relativamente impegnativo per il grado proposto.
L10: 4c, di non facile reperimento la sosta, nascosta su un lato di roccia sommitale.
- Bibliografia:
- Vallée de l’Arve, Gilles Brunot, Atelier Esope, 2009