- Accesso stradale
- nessun problema, arrivato senza problema al parcheggio di quota 2091 m
Partito dal piccolo parcheggio di quota 2091 m dove ha inizio la sterrata che porta agli Alpeggi Pra di Farco, con cielo velato, ma con spazi di cielo azzurro e sole, molto caldo anche oggi. Risalita in breve la sterrata e raggiunto l’alpeggio, ho seguito per un tratto il sentiero con segnavia 12 e 12A fino ad un grande pianoro erboso, dove ho deviato a destra in vista delle rovine dell’Alpeggio Pra d’Arc, dove non c’è sentiero ma si va a vista senza problemi. Dall’alpeggio ho salito a destra un pendio erboso e detritico che mia ha portato alla base del grande e ripido canalone detritico da risalire. Io sono salito tenendomi inizialmente a destra salendo per pendii erbosi sempre ripidi, per riprendere la parte detritica a metà canale. Tutto sommato la risalita del canalone è stata meno faticosa di quello che immaginavo, ho trovato alcuni ometti nel canale, ma non vedevo dove usciva e dove traversava a sinistra. Ho lasciato a sinistra prima un ripido e incassato canalino (ero certo che non fosse quello descritto nella relazione che avevo in tasca!), poi un secondo canale, fino ad arrivare sotto una paretina rocciosa, solo all’ultimo si vede il passaggio giusto. Si tratta di una specie di valloncello sospeso e nascosto (invisibile dal basso!) dove ci sono alcuni ometti che aiutano a superare una fascia rocciosa (ma è più comodo aggirarla a sinistra, come ho fatto in discesa), poi un bel nevaietto da risalire, dove sono passato bene su neve abbastanza compatta nonostante il caldo. Raggiunto il colletto, io sono salito lungo il filo di cresta, e i passaggi sulle placche sono abbastanza esposti e nel primo tratto di cresta per nulla banali come già avevano scritto i precedenti salitori (il filo di cresta a mio avviso è più F che non EE). Arrivato in cima in ore 2.20 dal parcheggio, oggi ho velocizzato un pò il mio passo abituale, in primo luogo perchè partito in ritardo da casa mia (io sono di Genova) e poi per il possibile peggioramento meteo pomeridiano (che non si è verificato). Mi sono concesso circa 45 minuti di sosta in cima per ammirare il panorama (pur essendo abbastanza nuvoloso la visuale è rimasta spettacolare!) e poi sono sceso, tenendo sempre il filo di cresta in discesa, ma una volta arrivato al colletto, ho notato una sorta di canalino roccioso e alcune cenge che solcano la paretina che potrebbero essere delle varianti da seguire, sia per salire che per scendere. In discesa il canalone detritico è stato agevole e in poco tempo sono arrivato alla conoide basale. Una tranquilla camminata su pendii erbosi, praterie e stradina mi ha riportato al parcheggio. Soddisfatto della scelta fatta e della mia gita, era una possibile soluzione che da tempo mi tenevo a disposizione per fare qualcosa quando avevo solo 1 giorno a disposizione…e ho tirato fuori la carta dal mazzo e me la sono giocata bene direi.
Oggi pochissima gente in questo vallone, ho incrociato mentre salivo un ragazzo che scendeva di corsa (un runner senza zaino, che si allenava per qualche gara) e una coppia di escursionisti valdostani. Mi è piaciuta la Leisasse, anche se è stata una gita di allenamento, in quanto avrei voluto dedicarmi alla salta di qualche altra grande montagna, ma tra impegni lavorativi e familiari che avevo a casa è già stato importante avere una carta di riserva da giocarmi per non rimanere fermo per il secondo weekend consecutivo. Il meteo ha retto bene, e non ci sono state sorprese. Questa è una di quelle montagne quasi completamente dimenticate che a mio avviso meriterebbe una maggiore frequentazione!