E' necessaria attenzione ai numerosi seracchi e crepacci che si trovano lungo il percorso. La fascia di roccette a metà ascensione, qualora innevata, può creare delle difficoltà soprattutto in discesa.
Primo giorno:
In Val Ferret, poco dopo la località Lavachey, all’altezza del primo tornante della strada si attraversa il ponte da cui inizia il sentiero per il bivacco. La traccia è poco visibile, ma addentrandosi verso il vallone di Freboudze lo si può incrociare in qualche punto più battuto. Proseguendo per il sentiero ci si addentra nel vallone di Freboudze fino al punto in cui si devono attraversare i torrenti che scendono dai ghiacciai sovrastanti. Radi e poco visibili bolli gialli danno un’indicazione di massima del percorso di attraversamento; in mancanza di segni visibili, attraversare cercando di tenersi più a valle possibile. Oltre i torrenti spostarsi decisamente verso il lato destro (salendo) del vallone ed alzarsi fino a trovare una serie di ometti e di sbiaditi bolli gialli (non cercare il sentiero, semplicemente non c’è). Inoltrarsi nel vallone stando sempre alti sulla destra fino a un punto in cui bisogna scendere brevemente a sinistra ad attraversare un torrente e risalire poi un ripido pendio erboso, al termine del quale bisogna riattraversare il torrente. Da qui per roccette facili (II grado, presente una corda nel punto più difficile) si sale ripidamente per una cinquantina di metri. Il sentiero poi svolta a sinistra e si addentra nel vallone stando vicino alle pendici del Monte Greuvetta. Giunti ad un pianoro ci si sposta verso il centro del vallone e tra sfasciumi, rocce montonate e lingue di neve ci si addentra nella valle. Tenendosi a distanza dai promontori rocciosi che si addentrano nel vallone da destra, si arriva al ghiacciaio e lo si risale spostandosi sulla destra verso l’evidente isolotto roccioso su cui sorge, poco visibile (riconoscibile per la porta rossa), il bivacco Gervasutti; vi si giunge, salendo in diagonale da destra verso sinistra, per roccette facili ed esposte (4h30m).
Secondo giorno:
Risalire le rocce sovrastanti il bivacco fino a mettere piede sul ghiacciao. Procedere aggirando sulla destra i grossi crepacci al centro del ghiacciaio. Cercare poi il percorso migliore tra crepacci e seracchi ed addentrarsi sul ghiacciaio risalendolo verso destra. Superata la crepaccia terminale, risalire il ripido pendio nevoso in direzione nord fino al punto in cui l’altezza della barriera rocciosa sovrastante è minore. Per rocce e blocchi (II-III grado, spesso innevati) via via più facili rimontare tutta la barriera rocciosa per sbucare sul ghiacciaio sovrastante. Risalire diagonalmente il ripido ghiacciaio avvicinandosi alla cresta e dopo una breve e ripida rampa di ghiaccio giungere alle roccette che portano alla vetta.
Ritorno per l’itinerario di salita. Si può risparmiare tempo non passando dal bivacco e proseguendo verso valle lungo il ghiacciaio.