Dal parcheggio di Fondo attraversare il ponte di pietra e seguire il sentiero GTA con i classici bolli bianchi e rossi, passata la borgata Talorno ci si dirige alle baite Pasquere 1486; ora su sterrata si superano le baite La Nuova e subito dopo il rio, si sale su sentiero GTA alle baite dell’Alpe Prà di Vico, m. 1617; poco oltre appena superato una gobba rocciosa posta alla sinistra, si abbandona il sentiero e si risale un po’ a destra i direzione delle rovine, visibili, dell’Alpe Prà del Rio, poco prima di raggiungere le baita ci si sposta a sinistra su una traccia che entra nel canale e va a superare il rio, si risale sul lato opposto su pendio erboso, puntando ad un muraglione di pietre posto in alto sotto ad una roccia, dove si incrocia una traccia di sentiero che in breve tocca il distrutto Alpe Madanet, m. 1824.
Si sale a sinistra della baita, con uno spostamento a destra si giunge su una balza proprio sopra la baita, si continua a salire su traccia, si vedono ora davanti una piccola pietraia e dopo tre muraglioni in pietra (fortificazioni), si punta ad un evidente ometto in pietra, si supera un piccolo rio giungendo all’ometto, si attraversa la pietraia e si risale lungo i muraglioni; guidati da ometti si risale il prato e si giunge ai ruderi dell’Alpe Rusc m. 1988.
Si sale ancora a sinistra dei ruderi, ci si alza in un breve canalino, ci si sposta ora a destra, ed in vista delle baite dell’Alpe Corni inferiore, si attraversa il rio e si risale nel prato alle baite. Dalle baite si ritorna indietro di alcuni passi e si percorre una traccia che con un traverso verso ovest, passando fra due grandi massi, giunge a dei ruderi addossati ad un masso, ora la traccia cambia direzione, nord-est, sale al di sotto di alcune placconate rocciose affioranti e con alcune giravolte raggiunge i ruderi dell’Alpe Corni superiore.
Si sale pochi passi sopra la baita poi la traccia piega a sinistra e con una serie di giravolte raggiunge la sommità di una grande roccia montonata posta ai piedi della grande pietraia posta nella conca sotto il Colle dei Corni. Risalire ora fra le pietre seguendo vaghe tracce di animali in direzione del colle che si raggiunge risalendo, nell’ultimo tratto, un breve pendio erboso.
Dal colle ci si muove a sinistra primo tratto pianeggiante, poi si inizia a salire il pendio di rocce scalinate affioranti intervallate da piccole e numerose zollette erbose, cercando il passaggio migliore che sembra essere abbastanza vicino al filo di cresta, ed in breve si giunge alle rocce finali della vetta.
Discesa lungo lo stesso percorso di salita.
- Cartografia:
- MU Edizioni - Carta della Valchiusella
- Bibliografia:
- Valchiusella a piedi - Matteo Antonicelli