Da Tignet paline gialle con indicazione sentiero n.10 per il Col Loson Rif. Sella. Seguirlo affrontando una miriade incredibile di ripidi tornanti fino a sbucare agli alpeggi di Levionaz d’en Bas. Entrare sempre su buon sentiero nell’ampio e lungo Vallone di Levionaz fino all’alpe Levionaz d’en Haut. Non prendere un po’ prima al bivio in considerazione i cartelli indicanti per il Col Loson, ma svoltare a dx. Procedere in direzione est su terreno privo di sentiero ma facile, entrando cosi nel desolato Vallone dell’Inferno tutto detriti e morene, attraversandolo per intero alla sua testata fino al Col di Levionaz (3325m). (Nevai nell’ultimo tratto che richiedono l’uso dei ramponi per essere superati). Sulla dx una qualvolta pervenuti al colle alla quota (3384m), inizia la cresta vera e propria, inizialmente facile. Una prima placca obbliga all’uso delle mani come appoggio. Segue un intaglio che riporta in cresta. Una seconda placca che si risale per una frattura della roccia, impegna un tantino di piu’ per il suo superamento (passo di II+). Un salto di 5-6m si incontra poco dopo. Possibilita’ di attrezzare una breve doppia su spuntone, cosi come di scenderlo in disarrampicata grazie alla ricchezza di appigli che il muro offre. Si aggira sulla sx una sporgenza della cresta. La parte finale che segue consente sia di stare sul filo (II II+), oppure per detriti piu’ facilmente alla sx del filo. E si arriva cosi in breve all’ometto di vetta (3420m). (dalle 6 alle 7 ore da Tignet).
Discesa: si consiglia di ritornare per stessa cresta dell’andata, al fine di evitare i grossi pericoli che comporta un eventuale traversata integrale per la cresta sud-est che deposita con un salto netto di una 40na di metri al Col Gran Serraz, per i troppi pericoli oggettivi dovuti alla pessima qualita’ della roccia che non consente un attraversamento della montagna totale sicurezza. Pur essendo gia’ stata scesa in passato (chiara la testimonianza di un friend di antica data rimasto in fessura impossibile da rimuovere, nemmeno con i piu’ dotati mezzi di adesso). Di sicuro utilizzato per una probabile calata in doppia fino nei pressi del Colle poc’anzi citato. Con l’abbassamento notevole dei ghiacciai in questi ultimi anni, problematico e complesso a sua volta guadagnare il ghiacciaio stesso dal Colle. Anche cercando i punti piu’ deboli per scendere resta un percorso insidioso per il terreno che ovunque si muove, per di piu’ ripidissimo.
- Cartografia:
- IGC 1:25.000 Gran Paradiso Grivola Cogne n.101
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia Gran Paradiso