Questo itinerario propone la salita dalla Valle Cannobina con partenza da Spoccia.
La difficoltà si classifica E per la vetta del Limidario, EE invece per il tratto dalla Bocchetta del Fornale alla cima Est del Gridone, dove si incontrano passaggi di arrampicata non particolarmente difficili ma esposti.
Da Spoccia si procede verso Ovest lungo il vicolo che attraversa tutto il paese per poi diventare un sentiero appena fuori dall’abitato. Qui la traccia compie un ampio giro a semicerchio per portarsi in direzione Est-Nord-Est. Poco dopo si incontra un bivio a cui si tiene la destra, in direzione Alpe di Spoccia, mentre l’altra pista conduce ai Monti di Ghebbio.
Dopo un lungo traverso nel bosco e una decisa svolta a destra si raggiunge una dorsale da cui si ha una buona vista sulle Rocce del Gridone, versante Sud. In questo tratto si percorrono rocce affioranti che non causano problemi, se asciutte, mentre alcuni passaggi esposti sono attrezzati con dei passamano.
Sempre seguendo il sentiero ben segnato si arriva alla Catta Mergugna (m1561), tra l’Alpe di Spoccia e l’Alpe Quadra, dove si incontra la trattorabile che sale da Gurrone. Si attraversa la strada presso il valico e sul versante opposto si segue il sentiero in direzione Nord verso l’Alpe Quadra.
Si superano le baite diroccate, una delle quali ristrutturata come rifugio, dopodiché la traccia, sempre ben evidente, continua con maggiore pendenza tra i prati e raggiunge la dorsale, toccando la Testa Fontai (m1879). La cresta prosegue deviando leggermente a destra (Nord-Ovest) fino ad una depressione da cui si può raggiungere la sorgente del Fornale scendendo a sinistra per tracce di sentiero.
Dalla depressione si continua a salire in diagonale sul versante Sud sotto la cima del Madòn fino ad incontrare di nuovo la cresta che si segue fino alla vetta (m 2188), segnalata da una grossa croce in ferro. Poco prima di arrivare in cima si ha già modo di ammirare lo spettacolare panorama sulla parte settentrionale del Lago Maggiore, con Ascona, Locarno e il Piano di Magadino, e sulla cresta nota come i “Lenzuoli” del Limidario.
Al ritorno, chi non si accontenta di una sola cima può rimanere in cresta toccando la cima del Madòn (m2136) e scendendo alla Bocchetta del Fornale (m 2034).
La discesa diretta verso Ovest è piuttosto disagevole, tra ripidi canali e pietraie sconnesse; è preferibile scendere un centinaio di metri per prati in direzione Sud-Sud-Ovest per poi portarsi in falsopiano verso la Bocchetta.
Da qui si continua a seguire la cresta verso Ovest in direzione della vetta Est del Gridone; ora il tragitto si fa difficile con alcuni passaggi obbligati piuttosto esposti.
Tutto il percorso per la ripida cresta fino alla vetta è comunque ottimamente segnalato da frecce e segni di vernice, non recenti (rossi-gialli-rossi) ma ancora perfettamente visibili. Giunti in vetta (m 2150), il panorama non ha niente da invidiare a quello dal Limidario.
Il ritorno avviene per lo stesso percorso fino alla Bocchetta del Fornale, da cui in direzione Sud, passando per la sorgente, si ritorna alla depressione citata nel percorso dell’andata. Si rientra per lo stesso percorso fino alla Catta Mergugna da dove si può scegliere se seguire ancora il tragitto dell’andata o proseguire lungo la sterrata passando per l’Alpe di Spoccia, dove si trova ancora dell’acqua, e raggiungere così la località Tre Confini (m 1334), da dove si abbandona la carrabile e si prende il sentiero che scende verso destra. Passando per la Cappella Lego (m1143) e per l’Alpe Prade si arriva quindi a Spoccia proprio al centro del paese. Rispetto a quello dell’andata, questo tragitto è leggermente più lungo ma più comodo.
- Cartografia:
- Carta escursionistica Valle Vigezzo, Valle Cannobina ecc. 1:25000 progetto Itineracharta
- Bibliografia:
- Marco De Ambrosis Panorami e vette tra laghi e monti Danilo Zanetti Editore