Protezioni quasi falesia (S1), fix del 10.
A piedi a destra della chiesetta su asfalto 15min, verso Pianezze, e al suo termine in corrispondenza di due cancelli (uno a destra l'altro a sinistra) altri 50m poi svoltare a sinistra su sentiero con bolli gialli.
Sbucare sulla sterrata e andare a sinistra per 150m e al bivio a destra sempre su sterrata (bolli gialli) oltrepassando un traliccio.
Ci si immette su sterrato largo e nuovo, seguendolo pochi tornanti e dove spiana si trovano cartelli su albero che indicano le vie al Corno Lino e Corno Clem. Dopo 50m altro bivio: tenere a destra per corno Lino (bolli gialli) fino a ometto e cartello indicatore. Girare su sentiero a sinistra, ora più ripido, fino alla base del corno
Traversare alla base verso sinistra fino al canale che divide i due Corni, placchetta di metallo all'attacco.
1 ora circa dal parcheggio.
L1: muretto entree a tacche, poi più abbattuto verso sinistra; risalire il bel diedro lavorato, poi facile alla sosta. 30m, 5c.
L2: secondo muretto, stavolta fessurato ma più ostico per pochi metri, poi facile alla sosta verso destra. 25m, 5c.
L3: diedro sopra la sosta, assai estetico e tennico. Crux in traverso verso sinistra delicato sui piedi e due tacche obbligatorie, poi pochi metri abbattuti sotto una favolosa fessura laterale e in leggero surplomb che richiede ancora un poco di energia. 35m, 6b+. Spettacolare.
L4: muretti divertenti sopra la sosta, aggirare a sinistra il secondo bombamento poco pronunciato, al termine traverso a destra sotto un muro verticale. 20m, 5c.
L5: un metro di lama gialla rotta (ahimè quella che sarebbe servita per alzarsi e impostare l’allungo dinamico) quindi boulder violento a rinviare il secondo fix.
Due pance lievi molto delicate e tecniche sui piedi, la seconda più intensa ma con fix alla gola e non si annega; diedro obliquo verso sinistra, ampio e gran tecnico con piedi spalm (tutta scena: non è difficile). 40m, 6c+. Strepitoso.
L6: muro verticale, o forse lievemente aggettante, con lame superficiali a destra e piccoli appoggi di piede sinistro. Da domare rigidamente con frusta e sgabello per pochi metri poi buon riposo sui piedi. Traverso a destra e ultimi metri con cambio di assetto: due tacche nettissime da arcuare allo spasmo come piace a noi incapaci, spaccata ampia che può aiutare ad alzare il baricentro. Buchetti nascosti ben a sinistra, due/tre passi sulle punte dei piedi e si agguanta la sosta. 30m, 6c. Superlativo.
L7: pochi metri in traverso a destra con passo tecnico ad aggirare il tettino ed entrare in placca. Poi, finalmente, tanta generosità di buchi e lamette. 25m, 6a.
Discesa in 4 doppie filanti con corde da 60m saltando sempre una sosta.
La via non è lunga, ma con la scarsa oretta di avvicinamento può ben riempire la giornata e soddisfare più del giusto.
- Bibliografia:
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Graffiti Climbers, "Arrampicare in valle Camonica"
Edizioni Idea Montagna, 2020