La via descritta si sviluppa in un ambiente molto selvaggio a due ore dall'auto, a conferma che non è necessario andare in capo al mondo per trovare aree di grande interesse sia per l'arrampicata che da un punto di vista alpinistico e naturalistico con ambienti glaciali e periglaciali molto suggestivi. La scalata infatti si sviluppa a quasi 3000 m di quota con alla base dei piccoli circhi, di cui quello da cui parte la via ha una base glaciale. Sono stato indeciso se proporre la descrizione dell'itinerario nella sezione alpinismo o in questa, in quanto pur essendo presenti in via alcuni spit (4/5 per tiro), si tratta in realtà di una scalata fisica in cui è necessario sapersi proteggere.
L1 50 mt 5b placca (4 spit)
L2 35 mt 5a placca (3 spit)
L3 50 mt 5b placche e risalti fessurati (5 spit)
L4 50 mt 5b da qui inizia la parte più verticale e fisica (5/6 spit)
L5 35 mt 5b muri fessurati verticali (4 spit)
L6 35 mt 6a, tiro chiave, a dx per ingresso in un diedro fessurato (dulfer) e quindi uscita su placche verso sx (6 spit)
L7 40 mt 5b risalti verticali fessurati (4 spit) e si giunge alla cassetta con il libro di vetta.
Di qui due possibilità:
– ci si sposta a dx alla evidente sosta e con 3 doppie da 40 mt nel canale si giunge su una cengia per poi spostarsi alla sosta di salita (tracce evidenti o doppietta di 10 mt) e con 2 o 3 doppie alla base.
– dalla sosta di discesa partono altri 130 mt di scalata (nel diedro e quindi in traverso verso dx con difficoltà fino al 5b da proteggere interamente) che permettono di accedere alla quota 3079 mt e di qui verso dx al passo (2815 mt) e ricollegarsi alla discesa su sentiero di salita (alternativa non sperimentata ma che necessita di idonea attrezzatura, quali ad esempio scarponi ecc…).
- Bibliografia:
- Jurg von Kanel - Plasir Ost - Filidor 2007