- Accesso stradale
Se non la via più bella di sicuro è quella più di soddisfazione tra quelle finora fatte al Lomasti, gran roccia con poche tracce di magnesite, mai scontata e gran varietà di movimenti.
Il 1° tiro (per intenderci quello che parte dal sentiero con targhetta alla base) ci è stato regalato completamente asciutto.
A occhio e croce il sole ci ha infilzato gli occhi verso le 14, ma potrei sbagliare. Di fatto fino a quell’ora si è scalato con temperatura eccellente e senza vento.
Detto questo, se dicessi di aver fatto “Passaggio a nordovest” mentirei sapendo di mentina: ci mancava il disegno originale di Motto per incasinare le idee, oltre al pessimo schizzo della guida “Mani nude 2” (devo ricordarmi di usarla la prossima volta che accendo il caminetto); in più la nuova linea di Bambi che, non conoscendo la posizione delle nuove soste, abbiamo creduto passasse più in centro al muro (a sinistra di “Rossa e … “). Così la nostra L4 dalla cengia mediana è stata una linea più a sinistra di “Passaggio a nordovest” (un solo tiro, comunque stupendo sul 6a+) con sosta comoda proprio alla base del diedro con betulle: questo diedro per certo è della via “Framarin-Arcaro” che lo percorre tutto come giustamente notato nel commento precedente (e qui https://gognablog.sherpa-gate.com/lalba-dellarrampicata-sportiva-in-valle-daosta/).
Dalla sosta a base diedro, traverso 3m a destra e siamo di nuovo a prendere la bellissima fessura a lamette di dita della nostra via.
Fessura e tettino più in alto senza storia: lavoro di anche e spaccata ampia al penultimo fix con ottima zappa nella mano, poi un coup d’oeil a sinistra dietro lo spigolo e si agguanta la lama verticale risolutiva (basta non guardare il fix che scappa verso destra). Direi 6b+ come da relazione.
10 rinvii troppo pochi per seguire la sequenza ideale dei tiri, meno male che ‘sto pilastro è zeppo di soste …