- Accesso stradale
- Si arriva a La Thuile, poi si segue per La Joux (1607 m.) dove si parcheggia. Il parcheggio e' a pagamento (moneta o bancomat), costa 5,00€ a giornata.
Attenzione: traffico veicolare interdetto nella tratta La Thuile-La Joux dalle 9,00 alle 17,00.
Appena sopra il parcheggio e' presente un bar dove gustare un buon caffe' prima della partenza.
Una incantevole ed elegante piramide incastonata in un ambiente selvaggio che si puo’ ammirare in tutta la sua bellezza gia’ dal Rifugio Deffayes 2494m. Questa e’ una montagna a torto trascurata che viene quindi salita raramente, io stesso durante la mia ascesa solitaria non ho mai incontrato anima viva. La controprova e’ il mio commento su Gulliver, ad oggi risulta solo il 3°.
Ho scelto di non attraversare il torrente sul ponte tibetano, ho invece preferito seguire il percorso che contorna il lago dei serracchi ( cosi facendo si perdono pero’ circa 100 metri di dislivello ).
Dal Rifugio si scende per comodo sentiero passando subito affianco ad una piccola cappelletta, poi s’incontrano brevi facili passaggi attrezzati con funi e velocemente si giunge ad un ponticello di legno che va ad attraversare il torrente Rutor. Una volta attraversato il ponticello non si segue piu’ il sentiero, ma si continua diritti in direzione del lago dei serracchi contornando il suo margine destro. In questa maniera si punta verso l’evidente rumorosa cascata che scende da delle grandi balze rocciose. Si punta in direzione del lato destro della cascata iniziando a risalire le balze rocciose proprio affianco al flusso d’acqua. Da qui in poi prestare molta attenzione alla disposizione degli ometti che delineano il corretto percorso. Dopo un po’ gli ometti mi hanno distaccato dalla sponda destra della cascata portandomi verso il centtro-destra, fino poi a superare completamente questo tratto.
Usciti dalla bastionata rocciosa, c’e’ una sorta di pianoro, si seguono sempre gli ometti su terreno morenico e poi pietraia puntando l’evidente imbuto ripido che successivamente immettera’ nel piccolo ghiacciaio di Assaly.
Una volta calzati i ramponi si affronta il ghiacciaio stando in mezzo ( non ho visto crepacci, pendenza moderata ), cosi facendo si evitano eventuali scariche provenienti dalla parete della Grande Assaly.
Poco prima di giungere al colle Assaly (quotato circa 3000 m.) ho puntato l’evidente breve pendio nevoso con una diagonale ascendente verso sinistra. Il sopracitato scivolo di neve permette di sbucare alle spalle del primo e ostico spuntone roccioso della cresta, evitandolo ( la rampa innevata s’impenna fino a circa 45° ).
All’uscita si trova una piccola comoda selletta, tolti i ramponi e riposta la piccozza, si traversa tra rocce rotte sotto cresta fino ad attraversare un nevaio ( nel mio caso giusto pochi passi ) che in breve porta alle roccette finali sotto la vetta.
Si scelgono i passaggi migliori fino alla panoramica cima evidenziata da ometto ( difficolta’ 1° grado).
In discesa ho deciso di rimanere piu’ o meno sul filo di cresta, scegliendo come sempre i passaggi piu’ facili. Un riferimento utile e’ quello di incontrare due caratteristici gendarmi rocciosi. Giunto sul famoso spuntone roccioso l’ho disceso in arrampicata, non banale, roccia abbastanza liscia, difficolta’ 2°/2°+ e poi facilmente si giunge al colle di Assaly.
Dal colle in poi ho seguito il percorso fatto all’andata.
N.B: Esiste una via che evita lo spuntone roccioso sul versante francese, penso per rocce rotte, non ho idea perche’ non l’ho percorsa.
Arrivato al Rifugio subito birra media gelata! A mio avviso e’ una ascensione lunga, comunque c’e’ anche da dire che sono abbastanza lento!
Guardate le foto!
Un ringraziamento speciale a tutto lo staff del Rifugio Deffayes per la calorosa accoglienza e per l’ottima cucina.
Cuochi veramente bravi!
A circa 3000 metri piu’ volte un’ aquila ha sorvolato la cresta della punta Loydon!
Ringrazio mio cognato Corra per avermi fatto scoprire la Valle’ !!!
Vi lascio un link di un video trovato su YouTube inerente proprio a questa montagna: