- Accesso stradale
- nessun problema, strada pulita e ampio parcheggio oggi pieno di auto
- Osservazioni
- Osservato fratture nel manto
- Neve (parte superiore gita)
- Polverosa
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 1900
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Salita di grande soddisfazione ai 4.342 metri di quota della Ludwigshohe. Approfittando dell’occasione offerta dal Trofeo Mezzalama con apertura degli impianti per punta Indren anticipata alla 4 e per di più gratuita, siamo saliti fino a quota 3.300. Freddo e raffiche di vento fortissime hanno fatto desistere molti e quest’anno le punte del gruppo del Rosa sono state sicuramente meno frequentate rispetto alle precedenti edizioni del Trofeo Mezzalama (complimenti agli atleti veramente eccezionali e velocissimi nella salita al rifugio Mantova dove era stato piazzato il primo “cancello”). Il canale che da punta Indren porta alle pendici della Piramide Vincent appariva molto carico e con una grossa cornice sovrastante. Nessuno aveva ancora “osato” tracciarlo e anche noi prudentemente abbiamo aggirato l’ostacolo seguendo il classico percorso che passa dai rifugi Mantova e Gnifetti per poi proseguire verso il ghiacciaio del Lys. Nel frattempo il vento è leggermente calato mentre il cielo si manteneva soleggiato. Per raggiungere la Ludwihshohe abbiamo aggirato il Balmenhorn battendo anche traccia da quota 4.100 quasi fino alla vetta. Superato qualche piccolo crepaccio parzialmente coperto nell’ultimo tratto. Tolti gli sci al riparo di una provvidenziale grossa cornice abbiamo raggiunto la vetta con ramponi e picca. Spettacolare il panorama ma il forte vento e il freddo ci hanno costretto a scappare via dopo le foto di rito, scattate a rischio di congelamento. La vicinissima Parrot si presentava con ampi lastroni di ghiaccio vivo e non abbiamo notato alcuna traccia di salita. Discesa spettacolare per la neve bellissima ma nei primi 200 metri occorre fare attenzione ai crepacci invisibili dall’alto. Siamo scesi nel ripido pendio tra il Corno Nero e il Balmenhorn saltando letteralmente sul piccolo crepaccio sommitale. Ancora farina fino al rifugio Mantova dove ci siamo riposati qualche minuto e poi la lunghissima discesa fino a Staffal su neve sempre più pesante ma comunque sciabilissima. Tempo in peggioramento con pioggia nel finale. Il canalino dell’Aquila è ancora perfettamente innevato. Si arriva al piazzale di Staffal praticamente sci ai piedi anche se negli ultimi tratti di pista bisogna portare gli sci per alcune centinaia di metri (lineari). Una giornata da ricordare con Luca, Danilo e Vincenzo. Complimenti ai campioni del “Trofeo Mezzalama” e un saluto a tutti gli amici incontrati in alta quota.