Luigi Amedeo (Picco) – Feri Ultra (Ceki 1980)

Si attacca 50 m a destra della Taldo Nusdeo, in una larga spaccatura obliqua da sx a dx, subito a dx di un diedro spesso bagnato.

• L1: risalire la spaccatura fin sotto a uno strapiombino, superarlo e continuare lungo la fessura fino a una sosta su spuntone a dx 6a 30 m
• L2: puntare ai 3 evidenti chiodi con cordone sopra la sosta, che permettono di traversare a sx fin sotto uno strapiombo. Ribaltarsi sulla placca alla sua sinistra (altro chiodo), poi non farsi ingannare da un nut in alto e dalle fessure rovesce sopra la testa, ma continuare a traversare a sx (quasi scendere un po’) per afferrare le lame rovesce a sx che portano fuori dagli strapiombi, in piena placca. Da lì dritti per altri 10- 15 m lungo fessurine e lamette con passi delicati fino in sosta. 6c+ 30 m
• L3: risalire verso dx per lame e diedri fino a individuare un diedro verso sx chiuso da uno strapiombino con un ciuffo d’erba. Superarlo (spit nascosto dall’erba) e ribaltarsi sulla placca a sx, giungendo a una sosta a 4 chiodi (possibile sosta intermedia). traversare a sx in placca per 10-15 m (quasi improteggibile), cercando il passaggio più semplice e puntando a dei gradoni erbosi sulla sx e a un sistema di diedri soprastante. La sosta è alla base del diedrino più marcato, sulla sx 6a+ 45 m
• L4: risalire il sistema di diedri e fessurine mirando al terrazzino erboso soprastante. Da qui proseguire nel diedro erboso dritto sopra di voi fino a raggiungere una sosta su una cengetta erbosa. Conviene poi spostarsi 5 metri a sx e attrezzare una sosta alla base dell’evidente diedrone. 6a 45 m
• L5 si risale il diedro per intero, prima superando un muretto con fessurina, poi seguendo una lama-rampa verso dx e portandosi poi verso sx nel diedro appena possibile. Di qui si prosegue in dulfer lungamente senza possibilità di errore, fino a trovare 4 chiodi in una fessurina sulla placca di destra che proteggono un tratto impegnativo. Superatolo si continua in dulfer fino a quando la fessura gira verso dx formando lame rovesce. Seguirle e uscire su un comodo pulpito sulla dx. Sosta. 6b+ 55m
  Nota: essendo il tiro lungo e faticoso consiglio di spezzarlo a metà in corrispondenza di un comodo gradone nel diedro, ottima sosta su friend, oppure proteggersi molto poco all’inizio per avere ancora a disposizione materiale per la parte finale del tiro.
• L6 fare un passo in discesa dalla sosta e traversare a sx sotto un tettino (2 ch.) fino ad afferrare una buona stele e ribaltarsi a sx. proseguire dritti per un evidente sistema di lame meravigliose, man mano meno buone fino a raggiungere un comodo terrazzo erboso verso sx. 6c 40 m
• L7 alzarsi sopra la sosta e puntare all’evidente diedro erboso dritto sopra la sosta. Risalirlo fino a trovare alcuni chiodi, da qui spostarsi leggermente a sx (si trova uno spit) e in breve si giunge in sosta, sopra un terrazzo, alla base di un bellissimo diedro fessurato 6a+ 35 m
• L8 risalire il diedro 6a 25 m
• L9 salire sopra la sosta sfruttando la fessura di dx o sx, poi spostarsi nel diedro di sx e proseguire dritti per diedri e lame fino a quando è possibile traversare di nuovo a dx e sostare alla base del tiro finale 6b 35 m
• L10 salire il fessurone fino in cima alla parete, prima in opposizione, poi si allarga e diventa camino. ultimi metri facili fino alla sosta 6c 40 m

Discesa sul versante val di Zocca:

• Doppia 1: da S10 fino a una sosta su spuntone posta al termine dell’evidente placconata sottostante
• Doppia 2: si trova un ancoraggio di fortuna su uno spuntone poco sotto. La sosta originale deve essere nel diedro-placca sulla sx faccia a monte, perchè in quello più logico di dx, non si trova nulla.
• Doppia 3: dall’ancoraggio di fortuna o dalla sosta originale se la trovate di arriva ad un altro spuntone evidente sulla verticale, al termine di un diedro molto grosso.
• Doppia 4: fino a terra
• Da lì a piedi per pietraie fino a riprendere il sentiero attrezzato che riporta alla base