Rifatta a distanza di più di 20 anni, l’ho trovata molto piacevole, piuttosto continua sul 6a (l’unico schizzo con i gradi che si trova in rete è quello del sito Mountain4nothing, dove la via è gradata con la scala UIAA, ma probabilmente la gradazione risale al periodo in cui esisteva al massimo il VI grado… il 6a+ è dato VI-, regolatevi di conseguenza). Il 5° tiro, il più difficile, dato 6a+ appunto, lo ricordo scivoloso anche allora, quando la via era recentissima. Per cui non è untume, ma proprio roccia sdrucciolevole. Comunque qui la chiodatura è decisamente ravvicinata e se si mettono bene i piedi si scala bene, divertendosi.
Il tiro più impegnativo per il capocordata è invece l’8°, quello con la sosta in comune con “Topo bianco”. Meglio non sbagliare le sequenze fino al 2° spit, altrimenti si vince un soggiorno nel roveto sottostante. Comunque siamo sul 6a.
Soste quasi tutte abbastanza comode, eccetto quella del 5° tiro, infame, dove si sta appesi come provole su placca liscia con miseri appoggi (2 m a sx c’è un terrazzino…). Meglio saltarla e proseguire, se si hanno abbastanza rinvii.
Molta gente sulle vie circostanti, sulla nostra una sola cordata che ci precedeva.
Giornata perfetta in compagnia di Monique.