Necessari un sufficiente numero di chiodi di diverso tipo, in aggiunta a nuts e friends, inclusi i micro (utile doppiare le misure medio-piccole).
I gradi in libera non sono riportati da relazioni alcune, a nostro parere possono essere comunque attendibili poiché provati sul campo.
Attacco: portarsi alla base della parete, per raggiungere il piede del canale che ne limita il margine destro. Superare il grande masso sulla dx con un passo di III per raggiungere un pianerottolo erboso a sx.
Sviluppo: superare un ripido passaggio a dx (V-) per guadagnare una linea verticale (IV) che porta ad un punto di sosta. Salire la placca seguente passando a sx (V-), quindi a dx per ripide fessure (V-) fino ad una placca inclinata a sx. Attraversare quest’ ultima in discesa per entrare in un camino che si risale interamente (IV). Seguono un masso ed una ripida paretina (V+), da dove parte un diedro verticale (V-,V) da cui si esce a dx (1 chiodo, V-). Si supera poi un breve muro (1 chiodo, V+), oltre il quale si sale una rampa per sostare con nuts e friends piccoli a sx di un’ evidente lingua rocciosa aggettante staccata dalla parete. Indi attraversare tre m a dx per portarsi sotto una barriera di strapiombi obliqui, superare una breve placca per poi obliquare qualche metro a dx per una serie di protuberanze (7 chiodi A1, A2, V, V+; in libera 6c). Appena possibile traversare a sx (3 chiodi, V, VI) per portarsi sotto l’ ultimo strapiombo (2 chiodi in sosta). Dalla sosta 4 m a sx, per attaccare la breve fessura sotto la verticale di un chiodo e superare il tettino (1 chiodo, A2, comodo un friend 1 BD; in libera 6a+). Ribaltandosi si raggiungono della fessure (V, V+; sporadicamente proteggibili) che conducono ad una cengia; percorrendola verso sx si sbuca su una cresta secondaria, mediante la quale si guadagna la sommità della Quota 2737 m. Da qui in 20-30 minuti di facile conserva si raggiunge la selletta da cui parte la discesa della via normale. Lo sviluppo complessivo è intorno ai 250 metri.
- Bibliografia:
- Guida Dei Monti D' Italia-Alpi marittime, Vol. II pp 497,498