La via è molto bella su roccia generalmente solida, dapprima grigia e poi gialla. La chiodatura è ottima ma non ascellare, per cui regolatevi. Le piastrine hanno il foro un po' stretto e sono meno pratiche da rinviare, sebbene siano ancora in ottime condizioni. Necessarie 3/4 fettucce per collegare le soste. Scarpe abbastanza precise. 13 rinvii.
Abbiamo impiegato quasi 6 ore. Si può lasciare il materiale superfluo all'inizio delle doppie e recuperarlo successivamente, costeggiando il bordo della falesia verso sx (bolli rossi).
Dal park si segue la strada sterrata che sale con pendenza sostenuta, arrivando all'alpeggio di Chevran. Oltrepassarlo ed, entrati nel bosco, piegare poco dopo a sx, contornando, dapprima in salita, il bordo della falesia, fino ad incontrare le indicazioni per Tropiques. La prima doppia è su di un albero con catena.
Con 5 doppie filanti si è alla base della parete. Da qui faccia a valle si traversa, su ripida mezzacosta, verso sx. L'attacco è posto nei pressi di un albero con vecchia sosta penzolante, alla base di una placconata grigia. Partenza in comune con la via Cobra-Cabana.
L1: 6b+, tiro obliquo verso dx.
L2: 6b+, si sale tendendo leggermente a dx, per poi continuare su roccia gialla e verticale.
L3: 6c, tiro su verticali e gocce, tecnico e molto bello.
L4: 7a, verso dx poi dritti su gocce e verticali fino al chiave su svasi, di difficile impostazione.
L5: 6b, fessurina diedro un po” ostica e sfuggente (6b+),
L6: 6c+, dritti su costola verticale, un passo non facile prima di iniziare a traversare a dx.
L7: 7a+, in discesa verso dx senza particolari difficoltà, poi si intensifica risalendo verso la sosta. Molto bello e spettacolare.
L8: 7a+, dinamico in partenza più continuità con passo boulder a metà. Molto bello.
L9: 7a, la roccia torna grigia. Qualche buon buco e un ristabilimento. Abbastanza fisico.
L10: 7a, tralasciare a sx gli spit del 6b+ di Cobra Cabana, per obliquare a dx. Movimenti atletici e traverso delicato. uscita un po’ sporca a cercare un albero per la sosta. Bello.
- Bibliografia:
- Valleé de l'Arve - Gilled Brunot