- Accesso stradale
- Entracque - Rifugio Pagarì
La fatica spesa (circa 4 ore) per raggiungere il Rifugio Federici – Marchesini (o semplicemente Pagarì) è ampiamente ripagata dalla suggestione del luogo, situato in una conca meravigliosa, dai camosci che a branchi, verso sera, circondano il rifugio e dalla Pagarina, la produzione di birra più alta d’Italia.
La parete nord est della Maledia incute timore, perchè è ampia e selvaggia, immensa.
Anche se il sole tiepido del mattino invita ad iniziare la salita (attacco evidente in corrispondenza di una targa), quando ci sei dentro ci sei dentro e di tornare indietro non se ne parla. Quindi, relazione alla mano (Montagne Doc), cerchi di non perdere l’orientamento e di uscire da quel mare di roccia, a tratti buona (parte bassa), a tratti pessima per la presenza di grossi blocchi instabili, comunque difficile da proteggere.
Non so dire se ad un certo punto, nella parte mediana della parete, abbiamo sbagliato via, considerando che la Parodi – Villani incrocia o sfiora sia la Comino che la De Cessole. Ma se sbagli, tutto sommato, pazienza: continua a salire dove ti porta il cuore (e un po’ l’esperienza), butta via i timori e le ansie, muoviti con cautela, attrezza una sosta non appena individui un posto buono e arriva in cima.
Indispensabili chiodi e martello.
Rientro infinito.