Inconfondibile l’attacco, riquadro rosso con scritta, fiore e freccia che indica dove lasciar il sentiero.
L.1 Bombamento su roccia molto scura, 6b+;
L.2 Difficile traversata in direzione sinistra, roccia polverosa e piccole prese, sono presenti alcuni cordini negli spits, è il tiro più impegnativo, 6c+;
L .3 Ripida placconata con difficoltà minori , 6b/6a
L .4 Caratteristico tetto a cunicolo, non difficile ma poco usuale, un cordone usurato che andrebbe sostituito, 6a;
L .5 Altro tetto più atletico, 6b;
L .6 La parete si apre in ampia placca dai movimenti eleganti, 6a
L .7 Questo tiro si può tranquillamente concatenare al successivo non andando all’alberello a destra ma mirando al centro del diedro che obliqua a sinistra, occorre superare un piccolo strapiombo che non cambia il grado del tiro. Avere cura solo di allungare le protezioni e di disporre di mezze corde da 60 o singola da 70/80, 5c;
L .8 Vedi sopra;
L .9 Lama esposta sul bordo del diedro, qualche movimento sul margine della cengia per rimontare sul comodo punto di sosta, 5b;
L .10 Piccolo tetto da superare con passo deciso, poi per un diedro appena accennato fino alla sosta, 5c;
L .11 Placconata arrotondata, con difficile sequenza obbligata nei movimenti ma non nella chiodatura, inizia ad essere levigata nei punti cruciali, 6c;
L .12 Bel tiro di uscita su solide scanalature oblique che degradano fino alla vegetazione di “vetta”, 5c/4a.
P.S. Una cordata al nostro seguito ha salito la via con corda da 80 metri doppiando tutti i tiri.
- Bibliografia:
- Diego Filippi, Pareti del Sarca, Versante Sud, Milano 2007