Il dislivello complessivo è la somma approssimativa di tutti i dislivelli in salita.
Itinerario molto remunerativo.
Tempo complessivo stimato: 7.30 - 8 ore
Si lascia l’auto alla fine della carrozzabile sterrata che da poco sopra il Campo Base di Chiappera arriva alle grangie Rivero.
Prendere il sentiero che dalle Grange Collet alle Grange Rivero e porta al colle Greguri; da li scendere una ventina di metri (non seguire le indicazioni della cartina che fanno scendere troppo per poi risalire) e reperire a sx traccia di sentiero che attraversa il pendio e si congiunge al sentiero che porta a la Colletta; da lì continuare fino al colle del Rui, scendere per un centinaio di metri e imboccare il sentiero a sx che fa risalire il vallonetto sovrastante fino al passo di Lauset; da li tenersi a sx e attraversare il breve pendio detritico che porta al Colle della Val Fissela, puntare il monte Albrage e salirlo per tracce e ometti lungo un breve pendio fatto di rocce e sfasciumi.
Sul versante opposto si trova un probabile ampio bivacco di camosci e altri animali del posto circondato da strapiombi che impediscono la discesa su quel versante. Scendere nuovamente sul colle prima citato e tenendosi sul versante della val Varaita reperire un sentierino che permette di passare sotto le pareti rocciose del monte e di attraversare a mezza costa il pendio che porta sotto il monte Bellino, da li a sx per traccia salire sul monte.
Dalla cima faccia rivolta alla valle Maira reperire traccia che porta sul colle Bellino; dal colle salire in direzione monte Maniglia puntando una galleria di cemento ben visibile a poca distanza; salire sopra la galleria per ripido pendio detritico e infilarsi in un camino (passi di III) (facendo attenzione perchè la roccia è molto rotta) che in breve porta sul pianoro sovrastante; attraversare il pendio sulla sx fino a raggiungere la cresta e quindi il sentiero segnato con quadrati rossi che porta in vetta dalla quale si gode di un panorama incredibile.
Dalla vetta scendere una cinquantina di metri sul percorsa di salita e reperire traccia e ometti (pochi) a dx che fanno scendere in direzione del colle di Ciabriera; ad un certo punto ci si trova di fronte ad una balza rocciosa apparentemente impossibile da discendere ma osservando bene si vede un ometto sulla sx sull’orlo del salto che indica di scendere lungo un diedro fessurato secondo me troppo pericoloso; in alternativa circa trenta metri prima (in direzione Francia) c’è una traccia che porta nuovamente sull’orlo del salto (tracce di ometto crollato) dal quale si può scendere per una larga fessura non meno verticale della precedente ma più corta e su roccia più sana (alcuni passi di IV sostenuto).
Arrivati sul colle scendere sul fondo del vallone di Ciabriera incontrando ogni tanto un ometto; verso la fine del vallone tenersi decisamente a dx e imboccare un ripido canalone misto erba e detriti costellato di residui bellici e scenderlo fino in fondo dove si incontra il sentiero che porta alle grange Maurin e da li per strada sterrata che riporta all’auto.
- Cartografia:
- IGC n° 6 e 7