- Accesso stradale
- strada percorribile sino alla Fraz. Sant'Anna
- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Quota neve m
- 1900
Da Sant’Anna di Bellino, visto che lungo la strada normale che porta a Pian Ceiol, la neve è già del tutto scomparsa, mi sono tenuto sulla sinistra raggiungendo il pianoro dall’alto. Barricate ancora piene di neve, porre attenzione al passaggio vicino alla cascata. raggiunto il Maniglia sotto una bufera di neve, cosa che ha permesso alla neve di mantenersi in buone condizioni per la maggior parte del percorso. Aggirato, dopo svariati tentativi il pendio roccioso delle Basse di Terrarossa e per lunghissimo traverso mi sono riportato al colle di Bellino. In questo tratto sono numerose le valanghe precedentemente cadute, quindi occhio in caso di accumuli pericolosi o neve marcia. Dopo aver scritto le mie “memorie” sul libro di vetta del monte Bellino ho cercato di mantenere il più possibile la cresta che porta alla cap Soc Carmagnola, non essendo ciò per un tratto possibile si deve scendere un ripido canale a destra e operare un breve traverso a sinistra sino a raggiungere la cresta che porta al Buc. Di qui, sempre per cresta, raggiunto dopo infiniti sali e scendi il Monte Faraut. Discesa su neve primaverile bellissima nella parte alta, polentosa in quella bassa. All’1h ritornato alla macchina per meritato pick-nik sui prati di Bellino!
Nel giorno del mio compleanno, mi sono regalato una gita bellissima e tosta. Davvero il modo migliore per festeggiare!