Nel tratto finale potrebbero essere utili i ramponi.
Il periodo migliore per salire questa montagna va solitamente da dicembre a marzo.
Dal ponte sul Rio Oronaye (le Pontet) si inizia a risalire il Vallone del Rio Oronaye sul lato sinistro del torrente lungo il percorso del sentiero estivo (segnavia giallo-rosso). Si supera una piccola costruzione in muratura e la salita prosegue sui pendii a sinistra, con qualche tratto più ripido, traversando i pendii che scendono dal soprastante Bec du Lièvre (attenzione in presenza di molta neve con i pendii carichi di neve) e raggiungendo successivamente una grande conca, dove il vallone si divide in tre rami.
Trascurando il ramo di sinistra (che porta al Col Gipière de l’Oronaye, cartello indicatore) e quello di destra che conduce al Colle di Roburent, si continua leggermente sulla destra, ma sempre in direzione sud, puntando ad un evidente dosso a quota 2320 m. Qui a sinistra si individua un avvallamento secondario, che proviene direttamente dalla nostra cima, ben identificabile a sinistra del Col de Villadel.
Si prosegue salendo alcuni dossi, fino a giungere ad una conca sotto il Col de Villadel: qui se non sono presenti cornici, è possibile raggiungere il Col de Villadel superando un breve pendio piuttosto ripido, e poi per ampia dorsale si giunge in cima. Preferibilmente però, dalla conca sotto al colle, si sale per una breve strettoia che conduce alla base del pendio rivolto a Sud, posto tra la Cima delle Manse e la Tete Platasse. Si sale questo pendio nella zona centrale, con buona pendenza che si accentua negli ultimi metri (valutare l’utilizzo dei ramponi); si perviene a una poco marcata depressione sul filo di cresta, e da qui verso destra in pochi minuti si giunge in cima 2727 m, con gli ultimi metri un po’ più aerei per toccare la piccola croce (spesso sepolta dalla neve).
Ritornati alla depressione, si percorre la dorsale molto ampia e comoda toccando rapidamente anche la Tete Platasse.
In discesa conviene mantenere il percorso di salita, anche se c’è la possibilità di scendere (piccozza e ramponi) dal ripido pendio sud della Tete Platasse, che riporta al punto dove il vallone si divide.
- Cartografia:
- IGN foglio 3538 ET Aiguille de Chambeyron in scala 1:25000
- Bibliografia:
- Andare per cime d'inverno di P. Caroni. Primalpe Editore