- Accesso stradale
- Parcheggiare a Pian della Mussa (3€ / giorno per le auto)
La prima parte della cresta è molto semplice e si articola su pietraia. L’attacco vero e proprio è rappresentato da una placca che guarda il versante francese e che porta alla “piccola breccia” citata nella relazione. Si prosegue poi a piedi per alcuni metri sul versante italiano per risalire in cresta con alcuni passaggi esposti e non banali (non abbiamo probabilmente individuato il “camino” descritto nella relazione). Da qui in poi la cresta si fa più affilata e si susseguono diversi passaggi esposti. I diversi torrioni che si incontrano lungo il percorso possono essere quasi sempre aggirati dal versante francese limitando le difficoltà. Il torrione più imponente decreta l’inizio dell’ultima e più semplice parte della cresta che conduce alla cima vera e propria (è presente una croce arrugginita). Dalla cima è possibile scendere e raggiungere le scure rocce sottostanti che portano fino al ghiacciaio.
Complessivamente la cresta non va sottovalutata in quanto è molto lunga e presenta qualche passaggio non banale con gli scarponi: anche con progressione in conserva potrebbero essere necessarie 4/5 ore per la traversata.
Utili friend, nut e cordini per assicurarsi sui vari spuntoni di roccia.