Essendo il percorso molto diretto e poco dispersivo, la punta può essere raggiunta anche in giornata da Novalesa, oppure si può spezzare la gita in due giorni, pernottando al Rif. Stellina, sempre aperto anche quando non custodito. Per le informazioni relative al Rifugio Stellina e all’itinerario di salita, si rimanda alla lettura dell’itinerario di salita al Rifugio da Novalesa, presente su questo sito.
In piena estate, a secco, il percorso descritto è escursionistico, contrassegnato con segni gialli, e rappresenta la via normale di salita dalla Val Cenischia, in primavera, con neve, il versante OSO si presenta invece come uno scivolo di più di 700 metri di dislivello, con pendenze intorno ai 35° e qualcosa in più nella parte superiore (40°) nell'ultimo tratto di uscita in vetta. In tal caso la difficoltà è alpinistica (PD) ed è necessaria adeguata attrezzatura (piccozza, ramponi e casco).
Si raggiunge l’Alpe Carolei come da itinerario presente su questo sito per la salita al Rifugio Stellina da Novalesa.
Dal rifugio seguire il sentiero per il Colle di Novalesa che segue la dorsale a monte del rifugio, quindi imboccare quello verso sx che scende all’Alpe Tour che e taglia con un lungo traverso in falsopiano il versante SO della Marmottere. Ad un certo punto di incontra una deviazione sulla dx che si imbocca (indicazione P.ta Marmottere su un masso e segnalato con tacche gialle scolorite). Si sale un pendio erboso con ampi zig-zag e si raggiunge un colletto 2670 m, ci si abbassa sul lato opposto della crestina di qualche metro al fine di aggirare la barra rocciosa posta alla nostra destra e si comincia la lunga risalita del ripido pendio di magra erba e quindi sfasciumi instabili. Seguendo radi bolli gialli scoloriti, si piega leggermente a destra per immettersi sotto il pendio finale uscendo pochi metri a sx della vetta sulla cresta NO.
Se si effettua la salita in giornata, raggiunta l’Alpe Carolei, proseguire sul filo della dorsale verso lo Stellina, evitando le lunghe serpentine del sentiero. In caso di residuo innevamento a quota 2350 m ca, si perviene ad un pianoro (ometto) dove poco distante a destra passa un’ansa del sentiero verso il rifugio. Si prosegue verso N in direzione del colletto 2670 m perdendo un po’ di dislivello e, scavalcando alcuni dossi morenici e canaloni, si punta direttamente all’evidente insellatura sotto la quale, in caso di poca neve, si intravvedono i zig-zag del sentiero estivo.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.3 Val di Susa Val Cenischia Rocciamelone Val Chisone