- Equipaggiamento
- MTB
Sfrutto questo itinerario per recensire la gita che abbiamo svolto il 4 e 5 giugno, che tuttavia ha in comune solo il tratto fino alla Crete du Rionard.
Con il socio Dario sono partito il sabato da S. Dalmas de Tende, diretti prima a La Brigue, poi al Col Linaire e infine alla Bassa di Sanson. Fin qui 19 km, circa 12 dei quali su buon sterrato.
Giornata inizialmente bella, con sole in Val Roya, andata però progressivamente e rapidamente peggiorando, tanto che negli ultimi 3 km prima della Bassa ha cominciato a piovere. Abbiamo faticato un po’ per il fondo fangoso e le rampe ripide prima del colle.
Indossate le mantelline, abbiamo proseguito in direzione sud, e deviato per la cima di Marta. Non l’abbiamo raggiunta ma ci siamo fermati alla sella della Crete du Rionard, perché ha cominciato a tuonare “di brutto”. Piovere pioveva già parecchio, la visibilità era scarsa, per cui abbiamo deciso che andava bene così e abbiamo fatto dietro front e rotta verso il rifugio Allavena. L’abbiamo raggiunto nella nebbia più totale, tribolando un po’ sulla strada piuttosto sconnessa. Clima più da novembre che da inizio giugno (da battere i denti).
Abbiamo impiegato il resto del pomeriggio nel recuperare calore dalla stufa del rifugio.
La domenica mattina il cielo era abbastanza sereno, pertanto siamo partiti appena pronti (7:35), scendendo su asfalto alla Colla Langan e quindi a Molini di Triora. Molto bello lo scorcio mattutino sul lago Tenarda e il mare.
Dai Molini abbiamo ripreso a salire, percorrendo tutta la Valle Argentina fino a Realdo: è un tratto su asfalto, ma con traffico quasi nullo, reso piacevole dalla bellezza dei posti che si attraversano e dalle fioriture del periodo. Da Realdo partono gli ultimi 12 km per risalire alla Bassa di Sanson: anche questi praticamente tutti asfaltati (solo gli ultimi 3 sono sterrati), con pendenze molto dolci, eccetto una rampa micidiale a circa metà salita. Dalla Bassa abbiamo chiuso l’anello su S. Dalmas de Tende, poco prima del quale non poteva mancare la pioggia di giornata…
Dati del giro così configurato:
33,4 + 63,6 km
1376 + 1444 m D+
Ci ha colpito il senso di isolamento dei luoghi che abbiamo visitato: km e km senza incontrare anima viva, paesini e case isolati in vallate verdissime (in questa stagione almeno) dove il tempo pare essersi fermato. A 30 km dalle coste liguri e 170 da Torino c’è ancora la possibilità di vivere un “into the wild” che a volte non si trova nemmeno a quote superiori a 3000 metri.
Il meteo poteva essere migliore ma tutto sommato non ci ha ostacolato: per due che volevano pedalare è andata bene così. L’altro è il socio Dario, che non più di tre mesi fa diceva che il suo limite era 1000 m di dislivello: ora ne fa 2800 in due giorni, e mi preoccupa perché ha cominciato a parlare di attraversare l’Italia in bici come fece Coppi (le uova sode le mangia già, come faceva il campionissimo).
Un plauso infine all’ottima e accogliente nuova gestione del rifugio Allavena, che ci ha supportato benissimo nel difficile “dopo tappa” del primo giorno.