- Accesso stradale
- Nessun problema di viabilità, scarso spazio per parcheggiare
- Osservazioni
- Visto valanghe lastroni esistenti
- Quota neve m
- 800
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Concludiamo le ferie natalizie con una gita veramente fuori dal comune, in una zona della Val Vigezzo a torto poco frequentata. Il meteo offre cielo sereno al mattino presto, per poi mostrare una densa velatura. La neve alla partenza è portante causa rigelo fino a circa 1400 m; oltre si incontrano diversi tipi di superficie secondo le piccole variazioni nell’esposizione. Fuori dal bosco si alternano tratti con neve polverosa, ancora abbastanza asciutta, ad altri con una crosta superficiale indurita che si spezza in lastroni di spessore fortunatamente non preoccupante. Questo tipo di neve prevale nel tratto più impegnativo della salita lungo la cresta dove sono necessari innumerevoli cambi di direzione per seguire la ripida dorsale senza spostarsi troppo lateralmente. Senza sci sarebbe anche peggio; una volta sfondata la crosta si sprofonderebbe fino a oltre le ginocchia. La salita si conclude al termine della cresta Sud, un paio di metri sotto la vetta, occupata da cornici alte diverse metri dovute al vento di ieri e dei giorni scorsi. In discesa la neve si presenta nelle stesse condizioni della salita per tutta la parte alta; nel bosco si è smollata ma resta molto compatta e pesante. Sui prati dell’Alpe Braghì il sole ha lavorato la superficie ottenendo un effetto che ricorda il firn primaverile; più in basso invece si ha a che fare ancora con crosta portante con vistose ondulazioni dovute alla pioggia.
Gita in compagnia di Timoteo che ancora una volta, instancabile, batte la traccia dall’inizio alla fine; una volta giunti in “vetta” trova ancora la voglia di forare da parte a parte la cornice con la pala (per uno spessore di circa due metri) per vedere il panorama dal lato opposto! un saluto e alla prossima.