A chi lo affronta regala un ambiente assolutamente selvaggio ed una spettacolare vista sull'argentera.
Dalle terme di s. anna di valdieri (1368) seguire la strada sterrata in direzione valasco; poco prima del 5° tornante si incrocia, a quota 1600, il ruscello che solca il vallone di cabrera.
Qui si lascia la sicurezza della strada per inerpicarsi sui massi che fiancheggiano il ruscello, risalendolo fino a quando si incontra una cascatella; superare le facili roccette sulla destra e, continuando sempre a salire sul fianco destro, si perviene ad un prato con poche tracce dei ruderi di un antico “gias” (1870 circa).
Si prosegue sempre sul versante destro risalendo pascoli decisamente ripidi e scivolosi (questo è il tratto più pericoloso in discesa); successivamente le pietre si alternano all’erba, sostituendola quasi completamente man mano che si sale. dopo un tratto di brevi salti di roccia superabili percorrendo un sistema di cengie inclinate (o in alternativa si resta sul fondo del vallone con percorso malagevole a causa di grossi blocchi di roccia), si perviene al colle cabrera, poco prima del quale si incontra la traccia (ometti) che arriva dal vallone di valmiana, diretta al matto; di qui in poi basterà seguire gli abbondanti ometti, giungendo così in vetta.
Discesa:
1) per lo stesso itinerario
2) seguire la traccia diretta al vallone di valmiana, che percorre una cengia (si risale di circa 150 metri) e si collega con la comodissima mulattiera che scende fin sulla strada in corrispondenza dell’inizio del pian del valasco.
- Cartografia:
- IGC Alpi Marittime e Liguri