L1: placchetta facile con passo delicato 5c/6a, in comune con “Naso” e “Cunei”
L2: a sinistra nella fessura che si allarga (per ora 2 spit), superando un passo faticoso dove si utilizza una tacca sulla faccia sinistra della placca e un appiglio interno alla fessura; 6a+ o 6b a seconda dell'”interpretazione”.
L3: andare in placca a sinistra 5b, uscendo sul terrazzo a lato del grande tetto del “Naso”
L4: diritti su blocchi con quelche arbusto, affrontare un diedrino strapiombante nerastro, uscendo nella fessura a sinistra; 6a+ o A1 e 5c se bagnato.
L5: seguire il diedro iniziale (ciuffi erbosi e qualche rovo fastidioso), poi andare nella placca a destra che delimita un diedro più aperto (var. Blatto – Ghiani – Ballo ’99). Seguire la fessura di fondo e uscire con un gran passo 6a+ sul ballatoio in comune con il tiro originale (che passava più a sinistra nel “gran diedro”.)
L6: non traversare a destra doppiando lo spigolo della via originale, ma impegnarsi direttamente nelle bella e dura fessura-lama soprastante 6b o A2 (var. Pecoraro – Amateis – Caresio ’91), uscendo sulla placca sommitale dove, ad un blocco nei pressi di un abete si trova la sosta con catena.
Andare a destra qualche metro reperendo la traccia con ometti e bollini rossi che sale nel bosco di faggio (cartello di legno), e che in circa 7 minuti conduce alla base della Cupola finale del becco (bacheca con schema generale)
Reperire a sinistra, sul lato sudovest, l’attacco di fragole infinite (scritta alla base)
L1: superare un bel diedro fessurato che si chiude a tetto, sostando “appesi nel vuoto” 5c
L2: ripartire nella faticosa fessura obliqua soprastante e uscire sulla placca superiore 6b+
L3: facile placca articolata e poi diedrino, con sosta su betulla con catena 5a
L4: breve fessura e poi placca abbattuta fino a raggiungere la spettacolare e panoramicissima sommità del Bec di Mea 1546 m (libro di vetta)
Materiale: sulla via del “Gran Diedro” + varianti vi sono 13 spit e due chiodi, su “Fragole infinite” vi sono spit, tranne che sulla L1. portare bd fino al n° 3 con il 2 doppio.
Discesa: fino a due anni fa era possibile scendere a piedi fino al bivio con scritta per il Bec di Mea, lungo un bellissimo sentiero nell’abetaia, poi le valanghe l’hanno reso impraticabile. Dalla vetta calarsi dunque fino alla catena a sinistra della betulla (sosta di “Oltre il tentativo” e “Capitani coraggiosi”). Di qui con una lunga calata fino alla base della cupola. Scendere lungo il sentierino di raccordo fatto in salita e tornare alla spianata rocciosa di vetta della parete sud. Qui si trova agevolmente la catena delle doppie della “Via del Naso”, dalla quale si scende con tre calate (la seconda mozzafiato nel vuoto e dal grande tetto)alla base.
- Cartografia:
- Alta Valle dell'Orco - Escursionista e Monti editori
- Bibliografia:
- Tra il Classico e il Moderno - Blatto, Bosticco, Rosa