casa (con numerosi cani) il segnavia bianco rosso che indica un percorso che nei primi metri è a ridosso dell'abitazione. Passare di fianco a un pollaio (proprietà privata, dunque rispetto)e imboccare la traccia che sale ripida di fianco a una vasca dell'acquedotto, per poi inoltrarsi nel bosco con risvolti. Quando la faggeta cede il posto alla pecceta guadagnare un bivio dove si và a sinistra, seguendo un'indicazione su masso di vernice rossa con scritta: "parete sud". Proseguire lungo un tratto pianeggiante seguendo radi bollini rossi, e quindi rimontare la ripidissima traccia che conduce alla base della parete sud del Bec di Mea (ore 0,50).
L1: attacco su masso fessurato, quindi due possibilità: a sinistra lungo gli spit della variante 5c/6a o a destra (via originale), in un vago diedro un pò sporco 5a, uscendo sulla terrazza con la sosta in comune con il “Gran diedro di sinistra”
L2: spostarsi a destra e salire il diedro fessurato che s’impenna in alto, superando una breve strozzatura 5c. Ignorare i due spit da collegare (sosta del “Naso”) e reperire più a destra, oltre una piantina, la sosta.
L3: bella lama verticale e atletica 5c, poi uscita un pò muschiosa
L4: facile traverso a destra su placca, quindi diedro fessurato che si chiude ad arco verso sinistra 6c o A1.
L5: duro ingresso a incastro in una nicchia e uscita su spigolo 6c
Discesa: con tre doppie lungo la via di salita
Materiale: la via è praticamente schiodata, portare una serie di bd fino al n° 3, con numeri 1 e 2 doppi. Una staffa se si sale in artif.
- Cartografia:
- Alta Valle Orco n° 14 - Escursionista e Monti Editore
- Bibliografia:
- Tra il Classico e il Moderno - Blatto, Bosticco, Rosa