- Accesso stradale
- Come da scheda gita, posteggiato in alto lasciando bene spazio per l'apertura della spalla
In sintesi: la via è brutta e pericolosa, la sconsiglio vivamente.
Abbiamo posteggiato alla sbarra alta e seguito la ferrata fino all’attacco della via, in comune con Altri Tempi/Pancera Rosa. Il canalino detritico da traversare per l’attacco è stato ingentilito da un cavo d’acciaio.
L1: abbiamo seguito Altri Tempi, con una partenza non banale dalla chiodatura distanziata (d’altronde l’obbligato su questa via è superiore al primo tiro).
L2: arrivati alla sosta abbiamo deviato a destra ed entrando ufficialmente nella nostra via. Il secondo tiro è sicuramente il più bello: una placca tecnica a gocce sul 6b, chiodata lunga e senza possibilità di piazzare protezioni. Si esce leggermente a destra, senza seguire il cordone originale. Da lì si rimonta nella grotta, punto più caratteristico della via. L’albero della relazione originale è rinsecchito, occhio a non tirarselo addosso.
L3: Si esce dalla grotta a destra, con passo in discesa. Attenzione all’enorme masso appoggiato appena si inizia a scendere, assolutamente da non buttare di sotto. Consiglio di mettere una fettuccia sull’ontanello e un friend poco sotto per rendere meno expo la situazione per il secondo. Si risale il pilastrino, rimontandolo (attenzione, la punta del pilastro è marcia e un grosso blocco rischia di venire via).
Fin qui la via era avventurosa e divertente, il proseguo l’abbiamo trovato forzato, eccessivamente pericoloso e brutto.
L4: il tiro in artificiale è orribile. La fessura è completamente intasata dalla vegetazione, siamo stati 2 ore sul tiro per cercare di ripulirlo e mettere cautamente dei friends. Appena terminato il pezzo in artificiale, si seguono i chiodi a sinistra su terreno pericoloso: zolle erbose si alternano a blocchi marci, fino a risalire una catasta di sassi improteggibile che porta alla sosta.
L5: si prosegue su roccia orribile e fortemente vegetata, altro tiro da dimenticare.
Arrivati al termine di L5, abbiamo dato un occhio a L6 e ci siamo ben guardati di proseguire in quella fogna di camino. Abbiamo quindi optato per seguire i fix di Altri Tempi, un bel 6a+ sostenuto su solida roccia leggermente strapiombante.
Anche per L7 non abbiamo seguito il precario itinerario originale, ma abbiamo deviato a destra per un’uscita molto bella sulla via Brianzi (V+ fisico da proteggere).
Tra ravanaggi e pulizia di fessure abbiamo completato la via in 6 h e mezzo.
Premetto che sia io sia il mio socio siamo amanti del ravano e della scalata a friends, ma qui si va proprio a cercare il marcio in mezzo a linee di roccia solida. Oltre al pericolo per sé, c’è il costante pericolo di scaricare sassi sulle altre vie e sulla ferrata. E’ incredibile come, soprattutto su L5/6, dove la roccia è buona scalare in libera è pressoché impossibile costringendo l’artificiale, dove invece si scala in libera, la roccia è orrenda.
Per il panorama delle Luci sulla Città, ci sono tante alternative a fianco di maggiore soddisfazione. Se si vuole andare a vedere la grotta, fin qui l’arrampicata è bella, dopodiché al pilastrino consiglio o di calarsi (maillon presente, sarebbe da sostituire il cordino di collegamento) oppure proseguire sulla via a spit (che dovrebbe essere Rebus, itinerario impegnativo!).
Farla tutta, lo sconsigliamo vivamente!
Con Jacob, 15 Novembre 2023