Note
Storico
Misteriosa e mitica via del Medale, aperta nel 1968 in due giorni da Casimiro Ferrari e Guerino Cariboni, si presenta oggi tra le meno percorse della parete, forse a ragione, forse no…
La via è logica e molto impegnativa, si divide in tre sezioni. La prima percorre diedrini e placchette su roccia generalmente buona ma con tanta erba che disturba. La seconda parte percorre diedri e strapiombi su roccia quasi sempre solida collegandoli con esposte traversate su roccia marcia, per finire con una sezione finale vegetale su roccia pessima.
La chiodatura è copiosa sui tiri duri, con un 70% di chiodi non male.
Portare serie di Camalot fino al 3 (magari l’1 doppio), qualche TCU, serie di nut, 5 o 6 chiodi misti (a U, a foglia, universali), tanti cordini, almeno 1 staffa a testa, 15 rinvii.
Ottimo il disegno della vecchia guida Dinoia-Casari (anche se abbiam fatto qualche modifica) e la descrizione scritta del Pesci sulla guida CAI-TCI (qui il disegno è sbagliato).
Avvicinamento
La via è logica e molto impegnativa, si divide in tre sezioni. La prima percorre diedrini e placchette su roccia generalmente buona ma con tanta erba che disturba. La seconda parte percorre diedri e strapiombi su roccia quasi sempre solida collegandoli con esposte traversate su roccia marcia, per finire con una sezione finale vegetale su roccia pessima.
La chiodatura è copiosa sui tiri duri, con un 70% di chiodi non male.
Portare serie di Camalot fino al 3 (magari l’1 doppio), qualche TCU, serie di nut, 5 o 6 chiodi misti (a U, a foglia, universali), tanti cordini, almeno 1 staffa a testa, 15 rinvii.
Ottimo il disegno della vecchia guida Dinoia-Casari (anche se abbiam fatto qualche modifica) e la descrizione scritta del Pesci sulla guida CAI-TCI (qui il disegno è sbagliato).
Di non facile individuazione, si può partire sulla placca nera dove parte Falce e Martello, puntando verso sinistra per placchette o più a sinistra ancora. Comunque sempre sulla destra della Boga
Descrizione
- L1: salire per placchetta e canalini erbosi contornando a sx una macchia di alberelli compatti a 50 m da terra. 20m, IV+, sosta da fare su friend.
- L2: salire verso destra per diedrini oltrepassando un chiodo e dei kevlar in una clessidra, verso dx uno spuntoncino con fettuccia e sosta poco dopo su 2 clessidre giganti con cordini, 40m, IV.
- L3: verso dx diedrino erboso, chiodo, puntare a grottina con clessidra e traversare in orizzontale a sx per placchetta liscia fin sopra la verticale di S2. Sosta su spuntone con tanti cordini e chiodo, 35m, V.
- L4: il primo tiro difficile. Verso sx seguendo i chiodi con passi in libera non facili, poi dritto in un diedrino, sosta a sx su chiodi, 30m, V+ e A1 o 6b, una dozzina di chiodi.
- L5: spostarsi a dx in orizzontale a sosta originale su 3 chiodi, NON collegarlo col successivo, 8m, III.
- L6: lungo traverso a dx, 2 chiodi, aggirare sulla dx una piccola macchia di frana gialla e seguire il diedro sovrastante. Sosta su spuntone precario e chiodo, 8 chiodi, 40m, V+.
- L7: dritto su roccia fantastica a gocce fino a sosta a spit di un tentativo di via nuova, 10m, 1 chiodo, V. È assolutamente consigliabile concatenare questo tiro col precedente x evitare la sosta scomoda e precaria, attrito corde!
- L8: salire la placca a gocce da paura sotto il tetto lungo e stretto che caratterizza la via, e traversare a sx in un diedrino su roccia marcia. Si trova una comoda sosta su 3 chiodi ma si può proseguire salendo in caminetto caratteristico sulla sx, uscire x fessure sulla destra (non facile e expo) e rientrare a sx alla sosta in comune alla boga, spit e chiodo. 35m, V+ “duro”, 8 chiodi.
- L9: a dx su canne strapiombanti (da proteggere con TCU) fino a prendere i 2 chiodi con cordino ben visibili, poi lungo traverso orizzontale esposto, 2 chiodi, e traversata a corda tesa in discesa per 4 o 5 m fin dentro l’evidente diedro che si risale per 20 m in artif con passi in libera. Si esce poi verso dx aggirando uno spigolo e ci si ferma a sostare su una placchetta di roccia solida. Sosta da attrezzare con chiodi, 45m, V+ e A1, tratti “divertenti” anche per il secondo…
- L10: salire la fessura-camino davanti, puntare alla grottina gialla sovrastante su roccia a blocchi pericolosa. Da un chiodo giallo si traversa orizzontale verso dx (passi expo ben distribuiti..) fino dentro un’altra grottina strapiombante chiodata in discesa, risalire lo strapiombo e poi per diedrini vegetali e cengette terrose su roccia precaria traversare in orizzontale verso dx 15 m. Da un ultimo chiodo si scende in breve alla S10 a spit di Falce e Martello. 60m, V+ e A1, attrito corde e comunicazione difficile, una decina di chiodi sul tiro, alcuni vetusti.
Da qui altri 3 tiri verso sx portano nell’evidente canale che esce sulla cresta. Le relazioni precedenti danno roccia pessima e molto verde (accertato!), pochi chiodi, difficoltà sul IV con un passo di V+ finale.
Discesa: 7 doppie da Falce e Martello.
Casimiro Ferrari e Guerino Cariboni, 31 marzo e 1 aprile 1968.
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