Da Chiapili di Sopra, superata la sbarra, dopo poche decine di metri si può decidere se seguire la strada asfaltata che con pendenze mai eccessive conduce al colle del Nivolet passando dal lago del Serrù, oppure imboccare sulla destra il sentiero “Chabod” (una vecchia mulattiera un tempo carrabile) il quale conduce direttamente sopra i laghi Losere. Dal lago inferiore si percorre per alcune decine di metri la strada asfaltata per il colle del Nivolet finchè a destra si stacca un evidente sentiero che inizia a percorrere la valletta erbosa racchiusa tra le Rocce del Nivolet a sinistra e alcuni dossi erbosi a destra. Da qui fino alla sommità sarà solo spintage/portage. Il sentiero abbastanza marcato raggiunge un bel pianoro erboso e poi prosegue seguendo la linea dei tralicci dell’alta tensione, fino a giungere in una conca acquitrinosa. Qui il sentiero riprende a salire su terriccio e detriti con pendenze marcate per una cinquantina di metri fino a giungere in corrispondenza della traccia proveniente dalle Rocce del Nivolet. A questo punto si è in prossimità della dorsale e deviando verso destra si raggiunge in breve il grosso ometto di pietre posto sulla sommità. Si può eventualmente proseguire a piedi verso est per raggiungere la Punta Violetta (3031m), iniziando ad attraversare alcune fasce di una grossa pietraia; occorre seguire gli ometti che porteranno a salire un poco marcato rilievo che precede una depressione alla base dell’erta finale. Purtroppo questo tratto è assolutamente NC per via dei grossi blocchi accatastati che lo caratterizzano.
Panorama di primordine su tutta la zona del Nivolet e sul gruppo del Gran Paradiso
DISCESA
Dal grosso ometto di pietre si segue il sentiero a ritroso, caratterizzato da tratti ripidi e/o tecnici alternati ad altri scorrevoli fino a giungere ad una zona di roccia calcarea (S2 singoli passaggi di S3) che precede una sezione molto ripida ed esposta a tratti. Di difficile impostazione i tornanti per via del sentiero poco marcato e su pendio scosceso. Tuttavia si tratta di pochi metri, dopodiché si riprende a scendere brevemente su sentiero sempre ripido ma non difficile fino al pianoro acquitrinoso (S2-S3 con passaggi singoli di S4). Traccia quasi inesistente fino ad un traliccio posto al termine del pianoro ma non obbligata. Si pedala su fondo erboso scorrevole (S1-S2). Giunti al traliccio si riprende a scendere su sentiero con singoli passaggi tecnici fino ad incontrare una zona rocciosa difficile da superare in sella ma brevissima, prima del tratto finale con pietre fisse e smosse molto bello (S2 con passaggi di S3). Si atterra quindi sull’asfalto e in breve si raggiunge in discesa il lago Losere inferiore ben visibile a lato strada. Si risale il sentiero di pietrame fino a raggiungere il lago superiore dopodiché si svolta a sinistra con belle vedute sul lago di Ceresole. Qualche centinaio di metri in piano e poi in discesa fino al bivio per il Casotto del guardia parco “Bastalon” che si raggiunge svoltando a destra e seguendo il sentiero tecnico ma mai difficile (S2 passaggi S3) lo si supera fino a ad incontrare il sentiero “Chabod” eventualmente percorso in salita all’andata. Da lì in poi lo si segue scendendo una lunga serie di tornanti (S2 max) fino all’alpe Renarda. Segue un brevissimo tratto su asfalto per poi riprenderlo a sinistra (cartello indicatore) e in breve si arriva al punto di partenza in Località Chiapili di Sopra.
- Cartografia:
- Carta dei Sentieri -Valle dell'Orco/Gran Paradiso- L'ESCURSIONISTA & MONTI Editori