Come sempre accade quando ci si vuol spingere un tantino piu’ in alto del solito, e’ sempre e solo la neve a costituire l’ostacolo maggiore al procedere. Bella, lunga, e remunerativa cavalcata di cresta, in un angolo appartato ma non troppo delle nostre alpi, soltamente poco conosciuto e ancor meno frequentato, seppur non distante dal piu’ gettonato Rocciamelone, e altrettanto ben conosciuto Lamet. Entrambe queste mete poste ai due margini estremi di questo stupefacente viaggio tra picchi vallette pareti e canali in un ambiente a dir poco straordinario per bellezza, e al contempo severo, fan capire quanto poco e’ lo spazio che si dedica all’esplorazione dei nostri monti quelli che non si e abituati a frequentare..perche’ non si conoscono. Di tecnico a parte il summenzionato ostacolo causato dalla neve inconsistente presente ovunque in cresta, il tragitto e’ franco. Appigli e appoggi a volonta’, la roccia sfaldosa pero’, non aiuta piu’ di tanto a garantire la sicurezza, specie in quei casi dove si deve procedere su terreno costantemente esposto. Una doppia si rende necessaria per scendere il netto salto di una ventina di metri oltre la Rocca Tour per riprendere il cammino di cresta, che poco oltre abbiamo abbandonato per velocizzare il passo, sfruttande una sequenza di belle vallette pensili, che con un ultimo non indifferente sforzo e la piena autorizzazione della socia a procedere solo..(a questo punto, come non ringraziarla per cosi’ tanta generosita)’, mi hanno consentito di mettere piede su quella che era poi la piu’ ambita delle mete di oggi da raggiungere.. ovvero la Roche Michel. Con un giro di questa portata evitare di far notte a ritornare alla macchina..e’ stato praticamente impossibile!. Perfette le condizioni climatiche con aria fredda, ma sopportabilissima in cresta.
Un grazie a emma oggi un po sottotono rispetto al solito..ma sempre una grande e, di gran compagnia.