Gran via! Molto impegnativa sia per la lunghezza che per i singoli passaggi. Da non sottovalutare. Ottima la nuova spittatura e le soste. Non indispensabile integrare, anche se può essere necessario a seconda delle capacità e delle condizioni della roccia. Il VERO pericolo è la fragilità della roccia: da tastare ogni singolo appiglio e appoggio! A noi sono letteralmente rimasti in mano un paio di appigli che sembravano solidi!
Con Piero (l’esperienza non è acqua fresca!) e Luigi. Oggi super affollamento: altre tre cordate dietro di noi. Assolutamente sconsigliato salire sotto altri: troppe le scariche inevitabili di pietre (il mio naso ne sa qualcosa!)e comunque tempi di attesa lunghi nei passaggi impegnativi. Roccia compatta solo da metà fino alla fine della via De Albertis. Dopo le piogge recenti, i primi due tiri sono letteralmente fradici e scivolosi, anche per via della terra che si calpesta. Poi, ancora qualche zona bagnata, specie sull’ultimo tiro impegnativo della Rivero, prima della cresta finale. Per tutti e tre c’è stata possibilità di gloria ma soprattutto per Piero, che si è sciroppato tutta la De Albertis, con i tiri bagnati e i più impegnativi. Morale: va bene che è una via storica (che stoffa gli apritori!) ma una volta…..basta e avanza, perché a mio avviso, è veramente pericolosa.