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Arrampicata Lombardia / BS / Sonico

Miller (Seconda Torre del) – I Racconti del Remulo

Miller (Seconda Torre del) – I Racconti del Remulo
Descrizione
Mappa e Tracce
Dettagli
Altitudine (m)
3100
Dislivello avvicinamento (m)
1300
Sviluppo arrampicata (m)
350
Esposizione
Ovest
Grado massimo
6b
Difficoltà obbligatoria
6a
Località di partenza
Ponte del Guat
Punti d'appoggio
Rifugio Gnutti
Note
La via è composta da nove tiri, uno più bello dell’altro. E’ possibile intuire il percorso grazie agli spit che, seppur distanziati, permettono un discreto orientamento.
Le guide parlano di nevaio ad inizio stagione. Noi l'abbiamo trovato quasi completamente scomparso e questo ha richiesto di arrampicarsi per qualche metro per raggiungere l'attacco della
via. Sul percorso di avvicinamento sono presenti diversi ruscelli per rifornirsi d'acqua.

Materiale consigliato: n.d.a, una serie di friend piccoli e medi (fino al 2 BD). Dadi difficilmente posizionabili, chiodi già in loco. Martello non necessario.
Qualche spit non sembra molto affidabile.
Avvicinamento
Dal parcheggio seguire l'evidente sentiero che porta al rifugio Gnutti, passando dalle famose (o famigerate) Scale del Miller. Da li la camminata diventa più dolce ed in circa 25/30 minuti si giunge al rifugio, dove è possibile effettuare una pausa. Si riparte lungo il sentiero che costeggia sulla sinistra il lago artificiale che si vede al rifugio e conduce poi al pantano del Miller. Terminato il pantano il sentiero torna a salire fino a diventare nuovamente pianeggiante (circa un'ora di cammino dal rifugio Gnutti). Guardando verso destra, in direzione delle torri, ben visibili sin dal rifugio, si stacca una rampa abbastanza erbosa, contrassegnata da diversi ometti. Risalire la rampa seguendo gli ometti e tenendo come riferimento le torri che si raggiungono piuttosto facilmente (si consideri un'altra ora di cammino, per un totale di 2 dallo Gnutti).
Descrizione
  • L1: (VII) risulta un po’ scivoloso in quanto la parete è esposta ad ovest e partendo presto non si percepisce una buona aderenza.
  • L2: (VII/VII+) risulta molto impegnativo per via di una fessura un po’ svasa e ingaggiante, anche se ben proteggibile.
  • L3:  (VI-) è abbastanza semplice ma presenta una placca finale non banale.
  • L4: (V) è semplice ma piuttosto lungo. Dopo la placca delicata iniziale si deve stare a sinistra della sezione strapiombante. Allungare le protezioni per far scorrere bene la corda.
  • L5: (VI/VI+) è forse quello più incolore, non presentando note particolari.
  • L6:  (VI+) è forse quello che mi è piaciuto di più, essendo lungo e costantemente impegnativo.  Prestare attenzione a qualche lama sorda.
  • L7: (VI) è anch’esso magnifico, ben proteggibile e molto fisico.
  • L8: (4a) puro godimento: una lavagna ricoperta di funghetti. Mantenersi inizialmente al centro della parete, per poi obliquare a destra verso la sosta. E’ possibile proteggersi strozzando qualche fungo.
  • L9: (6b) non è facilmente intuibile: non si prosegue lungo la placca che forma la terza torre del Miller ma si segue, verso destra, la fessura orizzontale che sta proprio sopra la sosta, e conduce ad un ostica fessura verticale ed ad un successivo strapiombino che da accesso alla sommità della torre.

La discesa si effettua in doppia. Dalla S9 si scente direttamente alla S7, mentre nelle calate successive non è possibile saltare le soste.

Bibliografia:
Le vie del cielo - Adamello e val Daone - Vie classiche e moderne.
Ultima revisione 25/08/2023
Autori: luigimoro1976
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