Itinerario A – per il Monte Giavino e la Cresta SE
Da Fondo salire alle case Gaido, attraversare la sterrata proseguendo su sentiero superare il bel ponte ad arco in pietra sul torrente Burdeiver e subito a sinistra parte il sentiero n° 8 del Colle della Furce. Si incontrano nell’ordine le Alpi Tumain, Pianei, Giasset, Cavanne, Strup, Las fino a giungere all’Alpe Pian del Rio 2176 m. Continuare a salire dietro le baite fino ad un bivio 2225 m sopra il lago; continuare a salire, piegando leggermente a sinistra in direzione delle dorsale, seguendo i pochi e sbiaditi bolli di vernice bianco-rosso e qualche piccolo ometto in pietra, si giunge al colletto 2486 m. Seguire ora la dorsale in direzione del Monte Giavino, sempre seguendo gli scarsi segni ed ometti, aggirando il cucuzzolo finale sul versante destro, N-E, si giunge alla croce metallica del Monte Giavino. Percorrere ora la cresta S-E in direzione della Punta della Mionda, scendendo all’intaglio 2740 m per il ripido versante sud (Verdassa), quindi proseguire su cresta, aggirando qualche passo ostico sul versante sud, giungendo in breve alla Punta della Mionda m. 2784, ometto e triangolino di vetta CAI Rivarolo Canavese.
Discesa per la stessa via di salita.
Itinerario B – per la Bora at Talurn
Da Fondo, seguendo il sentiero GTA, raggiungere Talorno. A sinistra attraversare il ponte e l’abitato incontrando la sterrata da percorrere per un tratto fino a trovare il sentiero n.12 sulla sinistra. Seguire il sentiero che sale nel bosco, supera il rio principale e continua a salire superando diverse baite e dopo aver riattraversato il rio, giunge alla conca paludosa del lago Creus. Seguire per un tratto il sentiero nel piano poi svoltare a sinistra attraversare il torrente e risalire varie gibbosità di rocce montonate sino ad arrivare al lago Sucal. Seguire sempre il sentiero che risale ora lungo il torrente, poi con un paio di giravolte raggiunge l’Alpe Prà. Proseguire dietro l’alpe, in direzione sud-ovest, giunti ad una seconda baita si scende leggermente in una bella conca erbosa e dopo un piccolo rio, bivio con scritta FURCE, lasciare il sentiero in discesa, quota 2300 circa, seguire ora il sentiero dapprima pianeggiante poi sale a contornare il contrafforte roccioso e giunge ai ruderi della baita Prà di Garella. Dalla baita con un traverso su pendio erboso raggiungere il canale, risalire ora nel canale avendo come riferimento a sinistra un dosso roccioso a placche, raggiunta la sommità di tale dosso svoltare a sinistra ed iniziare un traverso ascensionale in direzione della punta, contornando alla base le placche rocciose, segue una pietraia poi si risale leggermente un pendio erboso, si piega a sinistra dove un breve tratto di rocce scalinate permettono l’accesso al cengione superiore, risalirlo sulla destra in direzione di un colletto, senza raggiungerlo piegare a sinistra e raggiungere la cresta di rocce rotte e da queste in pochi metri si giunge alla sommità della Punta della Mionda.
Vedere anche relazione itinerario n° 395a della Guida dei Monti d'Italia Emilius Rosa dei Banchi CAI-TCI.
E’ la sommità più elevata, dopo il Monfandì, delle montagne della Valchiusella.
- Cartografia:
- MU Edizioni - Carta della Valchiusella
- Bibliografia:
- CAI-TCI Emilius Rosa dei Banchi