- Accesso stradale
- Ok, parcheggio libero a Täschalp
Saliti nella giornata di domenica al Bivacco del Mischabeljoch (pulito, ordinato e ottimamente accessoriato con stufa, legna e pentolame), percorso ben segnalato prima con segnavia e poi con ometti che portano comodamente alla paretina rocciosa e al successivo ghiacciaio (i ponti sono tutti interi ma non dei migliori). Circa una dozzina di persone al bivacco, partite perlopiù da Saas Fee.
Lunedi in cima al Täschhorn all’alba (molti ometti e segni di ramponi sulla roccia facilitano al buio l’orientamento) arrampicata divertente e bella, mai troppo difficile. Da qui in avanti ci leghiamo per affrontare la discesa al Domjoch, delicata a causa della numerosa neve presente, comunque ci si riesce a proteggere quasi sempre ottimamente con fettucce e friend (tenuti sempre i ramponi).
La risalita al Dom la si può suddividere in tre sezioni:
La prima su roccia davvero pessima (si è sul fianco della montagna), muove tutto ed è difficile proteggersi;
La seconda (si ritorna sul filo di cresta) la roccia è più ferma ma è necessario comunque tastare tutto;
La terza finalmente su bella roccia con arrampicata fluida e divertente.
Partiti dal bivacco in quattro cordate per affrontare la traversata (a parte noi tutte composte da guida/cliente), solo due però alla fine hanno attaccato la via, le restanti una volta in cima al Täschhorn hanno preferito tornare indietro.
Discesa dal Dom tracciatissima ma che richiede attenzione nell’attraversamento dei numerosi crepacci (anche qui ponti tutti interi, ma si iniziano a vedere i buchi neri nelle pestate), raggiunta la Domhutte all’ora di cena dove abbiamo passato la notte.
Lungo rientro martedì mattina a Täschalp passando dal caratteristico ponte tibetano.
Bellissima gita che miravo da tempo, impossibile non rivolgere un pensiero a Patrick Berhault che proprio impegnato su questa traversata perse la vita.
In ottima compagnia del mitico Davide!