portare qualche chiodo, friends di varia misura e numerosi cordini.
L1:salire il camino ghiaioso fin quasi ai massi incastrati, prendere una fessura a des. e traversare a des. sotto un tettino, da qui dritti sul diedrino sovrastante fino in sosta 50m IV;
L2: salire dritti fini ad una zona a balze, salire ancora dritti fino a una sosta su clessidra 40m IV;
L3: salire dritti su roccette e poi in obliquo a sin. su prato con tracce fino a un pianerottolo con una placca dove si sosta su clessidra nascosta 30 III;
L4: salire brevemente dritti e poi in obliquo a sin. verso la base del diedro nero 30m IV;
L5: salire interamente il diedro 40m V+;
L6: salire un po’ il canale fino alla verticale della colata nera e poi puntare ad un tettino (la castantini continua a sin.), superarlo per una fessurina, andare a sin. per salire il diedro-fessura oltrepassando dei chiodi con cordino fino ad entrare a des. in una nicchia 50m VI;
L7: salire praticamente dritti sulla colata fino ad una comoda sosta su clessidra 30m V;
L8: salire ancora dritti fino alla base di un canale chiuso in alto da blocchi e strapiombi 20m V;
L9: salire il canale per pochi m, traversare in obliquo a sin. aggirando uno spigolo e salendo una placchetta 30mIII;
L10: salire facilmente alla cengia 20m II.
Discesa:
dalla cengia seguire le tracce (ometti e bolli rossi) verso sin. fin sotto un’ evidente parete gialla strapiombante, scendere il sottostante canalonefino a prendere un sentierino che porta ul sntiero passante sotto le pareti, prendere questo verso sin. per tornare ai rifugi
- Bibliografia:
- Moiazza- Stefano Santomaso