A Foresto parcheggiare davanti alla Chiesa o davanti alla Scuola Elementare.
Dalla piazza della chiesa di Foresto (480 m.) si attraversa il ponticello sul Rio Rocciamelone e si gira immediatamente nella via sulla destra (cartello Sentieri escursionistici) che costeggia il rio in direzione dell’Orrido (zona Gran Borgata). Al fondo della via e superato il bar pizzeria “Zia Rosa”, si prende a sinistra il sentiero, detto ‘d-la Reina (della Regina, indicazioni sentiero 560 e cartello M. Molaras), che comincia subito a salire con sei tornanti scavati nella bastionata calcarea, tratto erto e panoramico.
Questo pezzo del sentiero è in comune col Sentiero dei ginepri. Raggiunto un pilone votivo (15’) si prosegue per un tratto in falsopiano, si supera una casa in pietra parzialmente diroccata (la “Ca ‘d-la Reina”), si trascura una traccia a sinistra che scende verso Case La Cota, e si giunge alla bacheca n° 2 “La Vegetazione Xerica” (m.610). Poco oltre, all’altezza dei cartelli indicatori in legno, il Sentiero dei ginepri scende a sinistra in direzione di L’Plan Ambruna mentre l’itinerario prosegue a destra.
Si continua a salire e, all’altezza di un alpeggio sulla destra (che ha il folkloristico nome Moule Dou Rourou), il sentiero gira a sinistra. Poco dopo si incontra un masso con il segnavia 560 a sinistra e il segnavia per scendere sul Rio Rocciamelone: questo bivio è interessante perché il sentieri che scende porta in una zona archeologica nota come Voute, inoltre è utilizzabile al ritorno per un parziale anello passando per il Truc San Martino.
Si continua a salire su un mulattiera e si incontrano in successione deviazioni per “Ambruna – San Giuliano” a sinistra (cartello), “L’Armita – Ca Teissard” a destra (cartello), “Case Bastia” a destra (segnavia su masso) da tralasciare. In questa zona si nota un traliccio dell’elettrodotto che viene da est e che sale, con un traliccio intermedio, verso il Molaras, dove c’è un altro traliccio. Si prosegue camminando un po’ sul versante di Foresto, un po’ sul vallone del Rocciamelone, percorrendo alcuni punti molto panoramici, inerpicandosi lentamente sulle pendici che portano al Molaras. Quando l’itinerario 560 si immette sulla strada sterrata che sale da Monpantero e che porta a Chiamberlando, Sollietto e Fago, sulla sinistra si presenta la meta, solo pochi metri più in alto (segnavia Monte Molaras su masso). Da qui con pochi passi si arriva in cima, occupata da un grande traliccio, ma estremamente panoramica sulla Valle di Susa.
Nota: Il sentiero 560 prosegue sulla strada sterrata, verso destra, in direzione Sollietto: su tale strada a 200 metri dal Molaras c’è un fonte di acqua “non controllata”, utile per fare rifornimento, se si accetta il rischio di bere, appunto, acqua “non controllata”.
L'esposizione meridionale caratterizza la flora del primo tratto dell'itinerario.
La deviazione dal masso poco dopo Moule Dou Rourou porta al Rio Rocciamelone e, dopo un guado, al sito archeologico Voute e al Truc San Martino e poi a Foresto.
- Cartografia:
- IGC n. 2 Valli di Lanzo e Moncenisio