Partenza alle 7:40 con 3° da Terme, sentiero tutto in ombra con un bel po’ di brina scivolosa dai Lagarot al Morelli-Buzzi. Dal rifugio avvicinamento molto breve, la parte bassa dello sperone non è ben definita ma se se ne costeggia la base non si possono non vedere gli ometti e il ch. che indicano la partenza dello sperone. Riguardo allo sperone poco da dire: roccia splendida, passaggi divertenti e sostenuti, solitudine e ambiente Marittime garantiti. A parte le soste dell’Avancorpo si trovano giusto altri 2-4 chiodi sul resto dell’itinerario (uno sulla prima placca di IV-, uno alla base della fessura bianca e qualcos’altro alla base di altri speroncini). La via è lunga ma scorre in fretta senza diventare mai noiosa, noi siamo saliti in scarponi e in conserva, giusto 2 micro-tiri per i passaggi di IV-. Evitata la doppia con un po’ di disarrampicata, abbiamo raggiunto la cima intorno alle 12:20. Materiale consigliato: corda da 30m (se non si fanno le doppie in discesa), 4-5 friend medio-piccoli, qualche cordino, 4-5 rinvii (magari allungabili). A mio personalissimo e non condivisibile parere, anche AD potrebbe starci: sicuramente più facile della Est della Udine, del Promontoire all’Argentera o della Savoia al Prefouns; più in linea con la SW della St. Robert, le Ale Lunghe o la Est del Viso.
Discesa comoda dal canale e poi un po’ più da ricercare nel traversi a sx verso il p.to nodale (rifatto ometti). Dal rifugio tutto di nuovo in ombra. Partiti con la paura di tornare al buio in realtà alle 15:45 eravamo di nuovo a Terme.
Bella giornata al di sopra delle nuvole con l’infaticabile Vik.