Più che una vetta, il Monfandì Inferiore è una dorsale dentellata, troncata di netto con appunto un fendente, da cui il nome mont fendù o fendìi (monte tagliato da un fendente) e di lì l’italianizzazione di Monfandì.
N.B. Il tratto che va da quando si abbandona il sentiero poco dopo l'alpe Prà, alla cima, si percorre a vista senza sentiero, pertanto può essere molto difficile orientarsi nel caso ci sia nebbia fitta!
Da Fondo per comodo sentiero GTA raggiungere Tallorno. A sinistra attraversare il ponte e l’abitato incontrando la sterrata da percorrere per un tratto fino a trovare il sentiero segnato n. 12 sulla sinistra. Salire su sentiero, incontrando diverse baite e si giunge alla conca paludosa del lago Creus. Seguire per un tratto il sentiero nel piano poi svoltare a sinistra attraversare il torrente e risalire varie gibbosità di rocce arrotondate sino ad arrivare al lago Sucal. Seguire sempre il sentiero che avanza nella valle riattraversare il torrente e poco dopo svoltare a destra salendo un pendio arrivando all’alpe Prà. Poco dietro l’alpe si svolta a destra in direzione lago Liamau sempre su sentiero con tracce bianco-rosse.
Superato il pendio si svolta a sinistra entrando in un ampio canale in direzione del Monfandì; si sale a vista cercando al meglio il passaggio puntando alla depressione del colle Liamau, che si raggiunge facilmente per un pendio erboso. Dal colle svoltare a sinistra e risalire la larga cresta detritica, alcuni tratti di pietraia stabile a piccoli blocchi, verso il termine la cresta si restringe ma il percorso rimane sempre facile e appoggiandosi un pò sul versante Soana, si raggiungono le rocce dentellate della vetta a picco sul profondo intaglio. Discesa lungo lo stesso percorso di salita, oppure volendo, come peraltro descritto dall’Antonicelli, deviare per il lago Liamau e scendere al Lago Creus attraverso la Bocchetta dei Burè, percorrendo in quel modo un piccolo anello alto.
- Cartografia:
- MU Edizioni - Carta della Valchiusella
- Bibliografia:
- CAI-TCI Emilius Rosa dei Banchi