Mongioia (Monte) o Bric de Rubren da Sant’Anna per il Vallone di Rui

Mongioia (Monte) o Bric de Rubren da Sant’Anna per il Vallone di Rui
La gita
pulici
5 20/06/2015

Non si pesta neve per il Mongioia. Ramponi pressoché indispensabili per il Salza, il cui sentiero presenta il diagonale finale alla croce lastricato da neve durissima e sottile (delicato soprattutto in discesa). Vaste aree bianche sul pendio (poco inclinato, 25°-30°, 35° in rari e brevi tratti) ma impressionante visto in faccia salendo dal Boerio). Meteo ottimale, con brezza e frequenti nuvole innocue a proteggere dal sole ed a colorare l’ambiente. Un breve tratto delicato su sfasciumi esposti, poco prima delle rocce verdastre che difendono la vetta del Mongioia. Rientro ben più agevole per l’esteso versante S a riguadagnare il sentiero di ascesa in corrispondenza della metà del lago.

Incursione improvvisata e solitaria al bivacco Boerio venerdì sera, nuvole fino a metà vallone, sereno in alto, nessun temporale. Arrivato h.21,15. Tramonto magnifico. Vento la notte. 12° all’interno del piacevole bivacco, scesi a 6° al mattino presto. In cima al Mongioia alle 7,15. Al Salza alle 9,15. Al Giuep (Guiep in vietnamita) alle 11,15. Discesa ad anello dal Col de Longet (mal segnalata, problematica con nebbia) fino all’evidente imbuto franoso al cui termine si reperisce in piano, sulla dx, un’evidente traccia di sentiero che guadato un rio, con amenissimo ed efficiente percorso trasversale costeggia lungamente dall’alto la riva dx orografica del torrente di fondovalle fino a raggiungere, dopo un ripido strappo discendente, un trio di baite ristrutturate (Sablus, 2550m) da cui con percorso a vista nei prati si perviene a quelle quotate 2400m ubicate nei pressi del sentierone U26 di salita. Splendida esperienza. Birra e panino al Melezè, certo non a buon mercato.

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