Poco tracciata la via di salita sopratutto nella parte mediana dove il terreno e più vario e dove sarebbero utili dei segni e degli ometti di direzione. Per chi ama l’esplorazione su percorso da intuire e privo di sentiero, la via del calcare (cosi viene indicata nell’unica freccia direzionale dopo il Gias Gruppetti) è sicuramente da fare. Se la si percorre per la prima volta occorre avere un buon senso dell’orientamento e sperare in una giornata priva di nebbia per non imbattersi in salti di roccia. Ambiente che si sviluppa in particolare nella parte alta tra placconate di roccia calcarea e qua e là tappeti erbosi. Una quaglia che si alza in volo sfiorandoti lo zaino e una lepre che ti fa sobbalzare partendoti da sotto i piedi, per non contare gli innumerevoli camosci. Incantevole il panorama che spazia dalla valle Ellero alla Val Corsaglia alla alta val Tanaro. Una via di salita al Mongioie che meriterebbe sicuramente di essere valorizzata.
In compagnia di Mauro