L’antico alpeggio de l’Echeut, ormai diroccato, sorgeva in una piccola radura ricavata tra gli estesi boschi di conifere che ricoprono l’intero versante.
L’escursione si svolge quasi interamente all’interno all’interno dei boschi, per questo motivo si presta anche nelle giornate estive più calde; di tanto in tanto però il bosco si dirada lasciando spazio a belle vedute sulle montagne di fronte, nella zona del Rifugio Crête Sèche.
La camminata è adatta ad escursionisti esperti, per la presenza di un breve tratto attrezzato con corde fisse, ed a tratti è faticosa per la forte pendenza dei sentieri; allo stesso tempo sarà garantita la tranquillità essendo un percorso poco frequentato.
Proseguire sulla SR38 superando Oyace, Dnovennoz ed arrivando a Bionaz, dove si scende a destra entrando nel centro del paese. Seguire la stretta stradina tra le case che prosegue in discesa e termina alle case di La Queloz, dove è presente un piccolo parcheggio.
Dal posteggio di La Queloz si segue la stradina sterrata in discesa che attraversa dei pascoli e raggiunge una costruzione idraulica a 1481 m, dove si incontra il cartello con l’indicazione dell’alpeggio Echeut, che però si ignora (sarà il percorso del ritorno) proseguendo dritti fino ad entrare nel bosco più fitto.
Si costeggia il torrente Buthier fino ad un massiccio ponte in legno 1431 m, che va attraversato seguendo il sentiero n.17, che prosegue sul ripido versante boscoso con alcuni saliscendi, alzandosi progressivamente rispetto al torrente di cui si sente il fragore.
Dopo un lungo traverso si arriva in una prima radura prativa, e poco oltre in una seconda dove si trovano i resti dell’antico alpeggio di Sevey 1463 m; qui proseguendo di pochi metri verso sud ci si può affacciare sul canalone nel quale scorre il torrente Vessonaz che forma delle belle cascate.
Il sentiero invece prosegue a sinistra poco prima dell’alpeggio, entrando subito nella fitta pineta, e sale in buona pendenza con numerose serpentine. Quando il bosco inizia ad essere meno fitto ed i larici prendono il posto dei pini, si arriva di fronte ad una zona più impervia, tra piccole barriere rocciose che si superano tramite dei canalini erbosi privi di difficoltà, spostandosi via via verso nord.
Di tanto in tanto si hanno delle belle vedute panoramiche sulla media Valpelline; il sentiero raggiunge, sempre ripido, una seconda zona rocciosa, dove si incontra un breve passaggio leggermente esposto attrezzato con una corda fissa ed un piolo metallico. Superato l’ostacolo la marcia torna più semplice, ancora ripida per un tratto fra larici secolari, finchè la pendenza termina ed inizia un lunghissimo traverso.
Con una alternanza di zone boscose ed altre più aperte con belle vedute sulla comba di Crête Sèche, proprio di fronte, si affronta una serie di leggeri saliscendi fino a raggiungere il punto culminante dell’escursione a 1935 m circa, dove il sentiero inizia a scendere rapidamente verso l’alpeggio Echeut. Qui si può ancora notare un grosso abbeveratoio ricavato dal tronco di un albero che veniva alimentato con le acque del Torrente de Moulin.
La discesa sul sentiero terroso porta subito a toccare la piccola radura prativa con i ruderi degli alpeggi di Monte Echeut 1885 m, prima di rientrare nel fitto bosco. Dopo un primo tratto più comodo con alcune giravolte, la discesa inizia ad essere molto ripida sul versante a tratti scosceso che richiede un minimo di cautela. Si esce dalla vegetazione per attraversare un piccolo canale dove scorre il ruscello, arrivando poco sotto ad incontrare una pista erbosa, poco sopra il torrente Buthier.
La si segue verso sinistra fino a raggiungere un ponte in cemento che permette l’attraversamento del torrente, e poco dopo si incontra la palina segnaletica con il bivio incontrato all’andata.
Non resta che seguire la stradina verso destra, in leggera salita, che riporta a La Queloz.