Tutti gli itinerari sono tratti dal sito : www.ecomuseodellerocche.it/it/
Attenzione che il Sentiero del gioco si percorre in senso inverso a quello “ufficiale”, quindi i cartelli si incontrano posizionati per chi arriva nell’altro senso.
Si parte dalla Montà per il “Sentiero religioso”. Dalla piazza Vittorio Veneto proseguire su Via Santuario (via a destra in fondo alla piazza verso Alba), che, passando in corrispondenza di località Bertolini e della vecchia fornace dismessa, giunge fino alla borgata Laione. Il sentiero si inerpica in salita su rilievi collinari coltivati a vite, e il tratto successivo, che coincide per ampia parte con il Grande Sentiero delle Rocche S1, giunge al Santuario dei Piloni (XVIII secolo), dove su preesistenze romane e alto medievali si snoda il percorso della Via Crucis con tutti i sacri manufatti : la Chiesa romanica dei SS. Giacomo e Filippo minore, che ha subito nel corso dei secoli numerose modifiche, le tredici cappelle esagonali con gruppi statuari e un Santo Sepolcro sul modello della tradizione Lombardo Piemontese.
Prima delle ultime tre cappelle si arriva a un bivio. Si prosegue a sinistra con una ripida discesa e si perviene alla Cappella del Santo Sepolcro, eccezionale punto panoramico su Roero e Langhe. Si ritorna al bivio e si prende a sinistra, sul “Sentiero del gioco” coincidente con il Grande sentiero del Roero S1. Si prosegue sulla dorsale con bei panorami sulle Alpi. Si costeggia una grande zona di alveari, e quindi ampie zone di viti. A sinistra un bel colpo d’occhio sulle Rocche. Proseguendo, dopo una ripida salita, si perviene al Bric Bissoca, il punto più alto del percorso, 405 m , contraddistinto da un imponente serbatoio cilindrico per l’irrigazione. Da qui ormai si è in vista di Santo Stefano Roero, che si raggiunge con una dolce discesa che diventa strada asfaltata nell’ultimo tratto.
Si perviene sulla strada proveniente da Monteu Roero, si svolta a sinistra e si arriva al paese.
Dopo la visita del piccolissimo centro, si passa vicino alla chiesa di Santa Maria del Podio e si scende su asfalto in direzione della frazione di Sant’Antonio. Dopo si incontra un quadrivio. Si prosegue diritti di nuovo su sterrata, prima quasi in piano, poi in ripida discesa verso la valle di Diana, immersa nei boschi. Raggiunta la parte più bassa, si incontra un bivio. A sinistra si può tornare al Santuario dei Piloni. Si prosegue invece diritti per lungo tratto sul fondo del valloncello, si passa sotto gli imponenti piloni della circonvallazione di Montà e dopo un altro tratto si incontra il cartello che segnala a destra il ”Sentiero dell’Apicoltura”. Si attraversa il Rio Canneto che percorre la Valle Diana su un esiguo ponticello formato da un solo tronco, e si risale verso nord fino al crinale dove si trova la zona vitata a Nebbiolo da Roero ed Arneis; da qui si può ammirare un suggestivo scorcio del tipico paesaggio roerino, fatto di file ordinate di viti aggrappate alle colline.
Proseguendo ancora si passa per il ciabòt detto “Vagiana”, costruito con pietre fossili, e costeggiando la zona dei pozzi artesiani si raggiunge una strada asfaltata. La si percorre verso sinistra (nord) pervenendo alla vecchia provinciale che scende da Montà. La si percorre verso sinistra per un breve tratto fino ad incontrare a destra il cartello che segnala la Cà d’Avie. Da qui il sentiero comincia a risalire ripidamente verso il centro urbano di Montà, percorrendo l’antica strada romana che costeggia il sito dell’antico fortilizio-castello; si percorre Via Roma nel centro storico, e si chiude l’anello su Piazza Vittorio Veneto.
Calcolare almeno un quattro ore di buon passo.
- Cartografia:
- Carta IGC n° 19 "Asti - Alba - Acqui terme"