- Accesso stradale
- Sterrata ok sino a un chilometro circa dal ponte
- Neve (parte superiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 1700
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Gita bella e raccomandabile, di grande soddisfazione, scistica prima e ambientale poi, a dispetto del dislivello apparentemente non eccessivo (ma anche a questo c’è rimedio…).
La gita, come altri hanno rilevato, non va al Pic bensì al Dome de Montbrison. Il Pic è poco più in la ma non è ‘gestibile’ con gli sci…
La strada si percorre con le cautele di una sterrata finché alcuni brevi attraversamenti di neve con rotaie molto profonde suggeriscono di lasciare le auto.
Si portano gli sci un quarto d’ora circa in piano, poi si trova neve sulla stradina e si raggiunge in breve il ponte da cui inizia la gita. Buona copertura nevosa nel canale che porta rapidamente ai pendii superiori. Poi si sale bene anche dove le pendenze di fanno più accentuate nella risalita della Combe Brune. Rampant consigliabili. Neve sempre bella anche nell’ultimo pendio ripido che porta in cresta e in breve alla vetta.
Discesa assai piacevole su pendii sostenuti e neve primaverile di prim’ordine. Il pendione sotto la parte più tecnica è commovente.
Poi ci pareva brutto non andare a dare un saluto doveroso alle Tenailles; detto fatto, da quota 1900 circa abbiamo ripellato a, passando sotto al ‘buon vecchio Eperon Renaud’ siamo andati sino alla panoramicissima Croix de Salcette. Da qui in discesa la neve era ancora migliore di prima e ci ha abbondantemente ripagati della risalita (consigliabile). Pendii ideali aperti prima e nel bosco rado poi.
Giunti al ponte, si scende sci ai piedi per poco e si rimettono a spalle per una decina di minuti.
Giornata spettacolare con Bru, Guido, Gianca, Pier (finalment sudisfait), Francesca, Samanntha e altri due compagni.