Siamo tornati a chiudere il giro facendo in senso orario la metà Courmayeur-Chamonix, passando dal col della Seigne. Siccome ci è parso che facendo il giro classico, in questo tratto ci fossero lunghi tratti su strada di fondovalle, abbiamo fatto tutte le varianti alte, che rendono questo tratto molto bello. Aumenta un po’ l’impegno. Visto che sul sito corrono tutti un po’ troppo segnerò anche i nostri tempi, che sono tempi molto contemplativi e con molte soste culinarie.
1° tappa: plan Checrouit – M. Fortin – col Chavannes – rif. Elisabetta 7h. Giunti all’alpe Arp Vielle superiore nessun bollo indica la deviazione per il M. Fortin ( bolli “9” compaiono molto avanti), comunque il sentiero è evidente e taglia a mezza costa sulla sinistra.
2° tappa: rif Elisabetta – Ville des Glaciers – col de Fours – ref. de la Croix du Bonhomme 9h. Anche qui scarse segnalazioni per il col des Fours: Giunti alla prima alpe ( Tufs) un bollo bianco-rosso sul muro e uno su di una deviazione a sin. indicano la via. Se si continua a salire lungo la strada si allunga di un bel po’.
3° tappa: Croix du Bonhomme – la Balme – Nat Borrant – ref. Trelatete – traverse C. Bernard – Contamines – Chalet du Truc – ref. du Miage 10,30h. Anche qui un problema. Dopo il ref. Trelatete un cartello di divieto fa del terrorismo psicologico in merito a un ponte crollato ( che in effetti è crollato). Giunti nella Combe d’Armancette bisogna seguire la deviazione alta, di destra per ” lac d’Armancette” che permette di superare senza problemi i tre torrenti prima che confluiscano in un unico torrente insuperabile (senza ponte).
4° tappa: ref. du Miage – col de Tricot – Bionassay 4h.
5° tappa: Bionassay – col de Voza – Bellevue – funivia – Les Houches – qui, causa brutto tempo e ref Bel Lachat completo , abbiamo rinunciato alla salita al Brevent e, saliti a Merlet 1500 m circa, abbiamo seguito il sentiero balcone che porta in centro a Chamonix 6h.
Mistero glorioso: perché nessuno fa il giro in senso orario? Sicuramente un migliaio di “buon giorno” sono un bell’impegno, ma le scroscianti risate provocate nelle giapponesi dai miei “ciao” ripagano della fatica.
I francesi avranno sicuramente i loro difetti, ma sicuramente riescono a rendere la frequentazione della montagna uno sport ancora popolare: posti tappa numerosi; 38 euri mezza pensione ( tessera cai) in rifugio non lo trovi in nessuna altra parte delle alpi; una lussuosa cena a Chamonix ci è costata come un’insalata a Courmayeur.
Con la mia signora…charmant per l’occasione.