possibilità di calarsi o lungo la via di salita o lungo la via a dx “Diedro delle sorprese” (guardando la parete) degli stessi apritori di questo itinerario, calate più lineari (3 doppie), oppure salendo per il ripido bosco fino in vetta, seguendo poi in discesa la via ferrata.
Materiale:
utili cordini per allungare le protezioni o per le diverse clessidre, qualche friend medio grande (blu, giallo, camalots) per l'ultimo tiro, ma non indispensabili (presenti anche qualche vecchio chiodo classico).
Dal rifugio seguire le indicazioni per la Ferrata del Monte Procinto; in circa 15 minuti si giunge ad un ponticello in legno che collega questo con il Monte Nona. Proseguire a destra lungo la parete est sino al settore "Circo". La via in questione si trova una trentina di metri a dx della fonte nella grottina e una ventina di metri dalla via "Diedro delle sorprese". Nome scritto alla base (color oro).
L1: 35m, 7a+ (6b obbl.). Passaggio violento in strapiombo subito all’inizio, poi continuità su buone prese, ma distanti (possibilità di integrare la chiodatura con clessidre).
L2: 35m, 6b. Placca verticale stupenda, dapprima tecnica (bisogna seguire la logica dell’arrampicata e non i fix), poi passo difficile verso sx, segue un traverso verso dx e successivamente continuità in ascesa verso sx alla sosta.
L3: 30m, 6b. Passo duro in partenza con fix distanziato, poi buona lama e continuità fino in sosta.
L4: 25m, 6b. Passo atletico in partenza, poi continuità su fessura svasa.
L5: 25m, 6c. Passo duro in strapiombo, poi pancia su cui ribaltarsi e infine fessura svasa e continuità su lame in uscita.
Forse una delle più belle vie del Procinto!