Presso la Certosa di Montebenedetto è attivo un nuovo posto tappa allestito dalla Regione Piemonte e gestito dai margari, presso il quale si può sostare. Ad un ampio locale ad uso refettorio-cucina si aggiungono stanze da 5-6 per complessivi 23 posti. Aperto dal 1 giugno (anche prima) al 31 ottobre, si può fare la prenotazione presso l’Ente Parco telefonando al numero 012247064.
Superata la grande rotonda posta poco prima dell’abitato di Borgone, la statale 24 si porta sull’opposta sponda della Dora riprendendo la corsa verso l’alta valle. Poco oltre la successiva rotonda, dove si trova la Cascina Roland, troviamo le indicazioni per il parco Orsiera-Rocciavrè, la Certosa di Montebenedetto e per la Certosa di Banda. Si prende a sinistra e la strada sale portandosi poi verso il torrente Gravio che si supera su uno stretto ponte sempre seguendo l’indicazione per la Certosa di Banda. Un lungo traverso e alcune svolte in moderata ascesa permettono di uscire sugli aperti pascoli del Pian Focero.
Si piega a destra, l’asfalto diventa uno sterrato, e presto si raggiungono le poche case strette intorno a quello che era il complesso monastico della certosa di Banda dove si lascia l’auto nei pressi di un porticato adiacente le case. Trovata la traccia si prosegue oltre lungo lo stradello che poi piega a sinistra portandosi verso il bosco. Sempre mantenendosi verso l’alto, si trova salendo l’indicazione del sentiero 512 segnato direttamente sulla roccia. Ora ci si alza per un po’ nel castagneto in moderata ascesa sino a che non si raggiunge un segnalato bivio dove si lascia la traccia di destra che prosegue per Adret per continuare lungo il sentiero 523, sulla sinistra, che prosegue in piano e che è contrassegnato da tacche giallo-blu sempre più sbiadite. Da questo bivio passeremo ritornando. Per intanto si prosegue lungo la traccia che si porta in piano verso il torrente Gravio che si supera su un ponticello di tronchi. Si affronta ora un lungo tratto ascendente nella chiusa faggeta superando subito un tratto attrezzato nei pressi di una zona franata.
La traccia prosegue assai ripida, con ripetuti tornanti che attenuano l’ascesa, presto trovando un nucleo di case in totale abbandono. Così continuando si raggiunge poi la dorsale che separa i due versanti percorrendo sempre un ripido tratto. Alcune svolte finali immettono poi su un ampio pianoro erboso che si risale verso monte tenendosi sul lato destro presto ritrovando la traccia che s’alza lungo il versante con alcune svolte intervallate la lunghi traversi sino a che non si perviene alla grande conca prativa che anticipa la Certosa. La traccia, diventata un ampio sterrato, percorre ora un lungo tratto in piano sotto l’estesa dorsale posta sulla destra sino a che alla fine non si perviene ad un pilone, presso le case di Grangia, dove in basso i due sentieri, il 523 che abbiamo percorso e il 524 che poi percorreremo, sono chiaramente segnalati. Si lascia per un momento la traccia per portarsi verso il complesso della certosa di Montebenedetto mt. 1149. Attraversato il rio Molesecco su un caratteristico ponte in muratura, subito si trovano vari edifici tra i quali la chiesa in stile romanico. Sempre aperta, all’interno una serie di pannelli esplicativi illustrano la storia delle certose. Una visita è d’obbligo. (1 ora e 45 minuti c.ca dalla certosa di Banda.)
Ritornati al pilone si prende ora il sentiero 524 che risale a svolte l’aperto pendio portandosi poi alla sommità della dorsale oltre la quale inizia un lungo tratto discendente verso il fondo dove scorre impetuoso il torrente Gravio che si supera su un ponte di tronchi. Poi si continua in piano paralleli ad una canaletta, ora intubata, che deriva le acque del torrente per portarle verso i prati di Adret. Raggiunta questa caratteristica borgata, allo slargo dove termina la strada asfaltata che sale da fondovalle, troviamo subito altre indicazioni tra le quali il sentiero 512 che ora dobbiamo percorrere verso valle. Questo è l’unico tratto nel quale occorre porre un minimo di attenzione per evitare di finire sulla strada sbagliata. Subito si scende abbassandosi lungo i soliti muretti che costeggiano la traccia trascurando subito dopo una sulla destra appena oltre una casa in abbandono.
Poi si supera una stradina e, al successivo bivio, si prende a sinistra dove su un albero troviamo l’indicazione del sentiero 512 per Banda. Si prosegue per poco, poi la traccia piega a destra raggiungendo un incrocio. A sinistra il sentiero 513 porta verso Città per proseguire poi per Pian Cervetto e oltre, mentre diritti si scende verso le case di Ravoira, non segnalate. Bisogna prendere invece verso destra seguendo l’indicazione del sentiero 512 per Banda. Inizia qui il bellissimo tratto discendente che alla fine ci porterà al bivio nel castagneto sopra la certosa di Banda. L’evidente e sempre segnata traccia percorre all’inizio il lunghissimo tratto in piano posto sotto il Truc Terrazze costeggiando i soliti muretti che la delimitano; poi comincia a scendere, sempre moderatamente, presto raggiungendo un nucleo di case in abbandono, meno una.
Oltre si prosegue sempre scendendo nel castagneto presto trovando uno stradello, dove ci si immette, per abbandonarlo subito dopo seguendo le successive indicazioni. Si raggiungono così le case di Pian Champ, in totale abbandono per poi proseguire oltre raggiungendo di seguito un’aperta dorsale, con bella vista sui monti e sul sottostante incassato torrente Gravio, che anticipa di poco il bivio incontrato nel percorso di salita. Non resta che scendere ripercorrendo l’accidentato stradello nel castagneto sino alle case di Banda, chiudendo così l’anello.
2 ore c.ca dalla Certosa di Montebenedetto.
- Cartografia:
- Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 4 Bassa val di Susa Fraternali Editore