Partiti alle 2 dal rif. Vallanta. Fino al colle sud delle Cadreghe si sale quasi sempre su evidente traccia. Da qui, complice il buio, abbiamo sbagliato linea rimanendo troppo a sx e finendo così ad arrampicare la prima barra rocciosa che s’incontra. Con le prime luci ci siamo poi accorti che l’attacco della via era ben più su. Salito il torrione Perotti in buone condizioni, senza neve. Qui abbiamo fatto tre tiri sui 35/40 m dove vi sono alcuni chiodi ed è facile poter integrare con friends medio piccoli. Dopo, giunti sulla parete ovest, abbiamo quasi sempre avuto difficoltà nel trovare la strada giusta. La pochissima presenza di protezioni e la vastità dell’ambiente ci ha complicato non poco la salita. Siamo così finiti a raggiungere la cima del secondo torrione salendo un tratto impegnativo interamente da proteggere e con roccia di pessima qualità. Una volta oltrepassato questo tratto abbiamo proseguito sul filo di cresta zigzagando un po’ a destra e un po’ a sinistra, uscendo dapprima sulla selletta tra le due punte e poi su terreno più facile nei pressi della croce di vetta. Nella parte finale sconsiglio di tenersi sul lato nord (Coolidge) per via delle abbondanti scariche. È meglio stare più ad ovest.
Discesa lungo la parete sud (via normale) e poi per l’eterno vallone delle Forciolline.
Per il materiale, consiglio una corda da 50, set di friends medio piccoli, 4/5 rinvii lunghi e fettucce di vari dimensioni. Avevamo anche una serie di nuts, ma non li abbiamo usati. Condizioni attuali molto secche, non occorrono ne i ramponi ne la piccozza.
Terza volta sul Re di Pietra!
Un viaggio infinito con Federico e Matteo, i quali ringrazio per aver condiviso con me questa grande e severa ascensione