In tutto circa 18 km con almeno 1000 metri di dislivello .
Io consiglio di percorrere l’ anello in senso orario , per ragioni di luce solare . Dalla chiesa di Tavole ( 473 m. ) parte un’ ampia scalinata che conduce rapidamente al soprastante borgo di Novelli .
Raggiunta la seicentesca chiesina di San Rocco , troviamo una bella mulattiera con indicazione ” Santa Marta ” .
La si sale nel bosco , facendo magari attenzione a non scivolare sugli umidi gradini di pietra , e si arriva in poco tempo alla bella chiesa campestre ( 712 m. ) .
Qui comincia il tratto meglio segnalato , con qualche cartello e radi segnavia biancorossi , che invitano a salire il crinale dietro la chiesa , tra rari alberi e tante sterpaglie spinose ( che saranno una costante ! ) .
Lungo il tracciato si incontrano le vestigia della civiltà agro-pastorale , con caselle , cascine e teleferiche . La salita è a tratti dura e , prima di arrivare al Passo di Vena che conduce al Monte Faudo ( raggiungibile in una mezz’oretta ), puntiamo diritti verso la vetta che abbiamo davanti . E’ la cima sud del Monte Arbozzaro ( croce , 1127 m. ), da cui si godono già ampi panorami sulle vette principali delle Liguri . Scendendo e risalendo , si arriva in pochi minuti sulla dirimpettaia cima nord ( ometto , 1129 m. ).
Ormai tutti i segnavia sono spariti , ma il sentiero che passa sempre nei pressi del crinale ci fa scendere al Passo di Tavole ( cappelletta della Pistuna , 1047 m. ), raggiungibile anche con una lunga sterrata da Tavole . Dietro la chiesina sale il sentiero , affiancato spesso una curiosa ” barricata ” pietrosa , che conduce alla vetta del Monte Moro ( croce di MR , 1184 m. ) . Ci sono in giro molteplici tracce ( parecchi cavalli e bovini al pascolo ) , ma con visibilità buona è impossibile sbagliare la direzione . Quindi si prosegue in direzione nord , salendo o aggirando i successivi montarozzi senza nome , e si giunge al Passo del Maro ( 1064 m. ) .
Se uno ha tempo e gamba può continuare a nord verso la Colla d’ Oggia , ma la cosa più semplice è scendere lungo il crinale che punta ad est , raggiungendo una casetta in legno e toccando un paio di elevazioni rocciose ed il Monte Scuassi ( pilastrino , 889 m. ). Subito dopo ci si immette una bella mulattiera che scende ai ruderi della cappella di San Bernardo , dove incrociamo la sterrata che da Pantasina conduce a Villa Talla .
La seguiamo nel bosco per 4 km sino a Villa Talla , dove inizia l’ asfalto che ci riporta a Tavole , non prima di aver fatto una breve deviazione per ammirare i laghetti e le cascatelle sotto e sopra la strada , ben segnalati ad una curva della Provinciale .